Nell'anno scolastico passato sono stati almeno 400 i ragazzi di Istituti scolastici della città coinvolti da CgilCislUil di Vicenza nel loro percorso di alternanza scuola-lavoro. Quello dell'alternanza, prevista dalla Legge 107 del 2015, è tema caro al sindacato che ci crede molto, pur non nascondendosi alcune difficoltà applicative. In verità va detto che già negli anni passati si erano fatte molte esperienze, ma in maniera volontaria. Oggi, invece, l'alternanza per 200 o 400 ore negli ultimi tre anni scolastici, diventa obbligatoria e riguarda tutti i tipi di scuola superiore, licei e istituti professionali.
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Le organizzazioni sindacali provinciali Cgil, Cisl e Uil (igiene pubblica) esprimono perplessità e profonda preoccupazione esaminando il bando di gara pubblicato con il quale il Comune di Arzignano ha dettagliato la delibera del consiglio comunale relativamente alla decisione di riassegnare i servizi di raccolta e spazzamento. Riteniamo controproducente la scelta dell'Amministrazione, considerando che è proprietaria di una quota della Società Agno Chiampo, e ci rammarica constatare come si evidenzi un mero intento economico di riduzione dei costi, senza considerare minimamente la tutela del lavoro e la salute dei lavoratori occupati presso l'azienda Aca che tuttora svolgono diligentemente per il Comune il servizio affidato con circa il 20% degli addetti in forza.
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"Il Governo non mette i soldi e in questo modo non si garantiscono i servizi". È questo il motivo che ha spinto Cgil, Cisl, Uil a manifestare, questa mattina, a Palazzo Nievo sede della Provincia di Vicenza. Con la riforma attuata dall'ex premier Matteo Renzi il Governo ha tagliato le risorse alle Province facendo venir meno i fondi utili a garantire i servizi come manutenzione delle scuole e delle strade, tanto per citarne alcuni. I sindacati lamentano il fatto che i dipendenti della Provincia si Vicenza sono stati dimezzati. "Collaboriamo col presidente Achille Variati - dice Ruggero Bellotto di Cisl - lui vuole la nostra stessa cosa. Non ci sono soldi per le scuole ed è grave, anche gli stipendi sono a rischio e questo succede in tutta Italia. Chiediamo al premier Gentiloni di riparare gli errori di renzi. Le Province sono necessarie per i cittadini e il territorio. Il governo è miope, vogliamo un'inversione di rotta".
Martedì 23 maggio 2017 la funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil in rappresentanza dei lavoratori dell'Amministrazione provinciale di Vicenza ha chiesto lo svolgimento di un'assemblea e di un presidio dalle 11 alle 13 all'ingresso e nel cortile di palazzo Nievo. L'assemblea si svolge in contemporanea in sala consiliare ed è stato invitato anche il presidente Achille Variati, sindaco del capoluogo di provincia, presidente della Provincia stessa e presidente dell'UPI (Unione delle province italiane). All'ordine del giorno le difficoltà finanziarie delle province italiane e in particolare le prospettive della Provincia di Vicenza. Al termine dell'assemblea Cgil Cisl Uil funzione pubblica incontreranno la stampa in sala consiliare e saranno presenti i segretari Stefano Bagnara (Cgil), Ruggero Bellotto (Cisl) e Claudio Scambi (Uil).
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L'adesione allo sciopero alla Miteni di ieri, 28 marzo 2017, si è attestato oltre l'80% (su 126 ben 101 hanno aderito allo sciopero). Vanno esclusi però i lavoratori comandati. Una delegazione è partita a fine mattinata per giungere all'appuntamento con la Giunta regionale a Palazzo Ferro Fini dove si stava svolgendo la riunione del Consiglio regionale. La delegazione sindacale era composta dalle RSU aziendali, dai segretari Cgil Cisl e Uil di Vicenza e del Veneto sia di categoria, sia delle tre confederazioni. Per la Cgil vicentina erano presenti il segretario generale Giampaolo Zanni e la segretaria generale FILCTEM (che rappresenta i tessili e i chimici) Verena Reccardini.
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Prosegue l'attività dei sindacati confederali Cgil Cisl Uil assieme ai sindacati dei pensionati delle tre sigle della Provincia di Vicenza sul fronte della contrattazione sociale e territoriale: il sindacato infatti -si legge in un comunicato- si fa portavoce nei confronti dei comuni di una vasta fetta di popolazione quella rappresentata dai lavoratori e dai pensionati e dalle loro famiglie al fine di contenere le tasse locali e le tariffe e garantire i servizi sociali.
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