Quotidiano | Categorie: Ambiente, Associazioni

Forum Rifiuti Veneto, Legambiente: città di Vicenza e comuni dell'Altopiano occupano gli ultimi posti nella raccolta differenziata

Di Comunicati Stampa Martedi 27 Novembre 2018 alle 17:55 | 1 commenti

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Il 26, 27 e 28 novembre si svolge a Treviso - informa un comunicato di Legambiente Vicenza - presso la Casa dei Carraresi, la terza edizione del Forum Rifiuti Veneto. Con l’occasione verrà presentato il Dossier Comuni Ricicloni Veneto 2018 in cui si discutono i dati relativi alle percentuali di raccolta differenziata e alla quantità di rifiuto prodotto dai vari comuni della regione. Ma non solo: si descrive anche la situazione delle imprese italiane, e venete in particolare, per quanto riguarda l’economia circolare, raccontando le realtà virtuose che in questo settore oggi fanno da esempio; si dà un quadro per quanto riguarda le discariche abusive della regione, cercando di capire come la legge sugli ecoreati ha cambiato la situazione e che possibilità di intervento offre.

Da una prima analisi dei dati si può notare come i comuni più virtuosi siano proprio quelli che producono meno residuo per abitante e che differenziano meglio i loro rifiuti. Nella classifica provinciale (che sarà divulgata a breve da Legambiente Veneto) la città di Vicenza ed i comuni dell'altopiano occupano gli ultimi posti. Questi producono più rifiuti per abitante, a causa della produzione di rifiuti dei non residenti che per lavoro, per turismo o stagionalità frequentano città e paesi senza viverci, quindi aumentano il valore dei kg di rifiuto secco per ogni abitante.

In entrambi i casi (capoluogo e altopiano) i livelli di raccolta differenziata sono più bassi. Nell'altopiano la conformazione montuosa del territorio e le molte case isolate rendono più costosa e complicata la gestione dei rifiuti. In città invece i problemi sono molteplici e le soluzioni più complesse. Siamo comunque lieti di vedere che il nostro capoluogo ha avuto in questi ultimi tre anni un trend di miglioramento che gli è valso una menzione speciale nell'edizione del Forum di quest'anno.

Rispetto all'anno scorso pur aumentando la produzione di rifiuti pro capite (passata da 542,8 a 570 Kg per abitante) i kg di residuo pro capite sono rimasti quasi uguali (149,3 Kg per abitante nel 2016 e 150 kg nel 2017) questo grazie all'aumento della raccolta differenziata che è passata dal 62,7% del 2015, al 65,2% del 2016, fino al 69% dell’anno scorso (i dati presi a riferimento per la classifica di quest'anno sono infatti del 2017).

Il margine di miglioramento è ancora grande, basta guardare alle vicine Treviso e Belluno, ma per raggiungere quell'obiettivo bisogna implementare il porta a porta in tutti i quartieri della città. Ci auguriamo quindi di vedere al più presto un piano operativo studiato per diffondere questa pratica su tutto il territorio comunale, così da poter in seguito fare in modo che ci sia una tariffa commisurata alla quantità di rifiuti prodotti, capace di premiare chi produce meno rifiuti e li separa correttamente.

Siamo inoltre convinti che serva spendere più risorse e competenze per continuare l'educazione ai cittadini su come fare correttamente la raccolta differenziata non solo a casa, ma in tutte le utenze urbane che comprendono anche uffici, negozi, bar e ristoranti, strutture turistiche e sanitarie dell'intero territorio cittadino.

L'aspetto sul quale vogliamo però focalizzare l’attenzione è la riduzione della quantità di rifiuti che vengono prodotti.

La regione dichiara di non voler (giustamente) attivare nuovi impianti di incenerimento e non vuole aprire nuove discariche (anche se i dati indicano che saranno tutte esaurite nell'arco di pochi anni). Rivolgersi al mercato internazionale per smaltire il risultato della nostra raccolta differenziata è sempre più difficile (vedi la Cina che non importa più carta e plastica da riciclo, che sono la maggior parte del rifiuto prodotto) ed in realtà è un po' come nascondere la polvere spazzata sotto il tappeto del vicino. Non è certo questo il modo di ridurre l’entità del problema.

L'unica e la miglior soluzione è appunto ridurre la quantità di rifiuti prodotti attraverso:

- un consumo orientato alla scelta di prodotti che produrranno meno rifiuti (no sprechi, scegliere sfuso o con minor packaging possibile, comprare prodotti in materiali e confezioni divisibili e facilmente riciclabili, comprare prodotti biodegrabadili invece che in plastica o gomma);

- allungare la vita dei prodotti: comprare prodotti con vita più lunga, anche se più costoso, perché sono un investimento (elettrodomestici a basso consumo e alta qualità, stoviglie durevoli invece di monouso, mobili in legno invece che truciolare o tamburato etc etc); aggiustare le cose invece di sostituirle con nuove;

- sviluppare sempre di più il riuso dando nuova vita ai nostri oggetti (magari attraverso il riciclo creativo); portando gli oggetti in buone condizioni all'interno delle filiere del riuso invece di smaltirli (ad esempio negli ecocentri, basti pensare al lavoro di preparazione al riutilizzo che fa la Cooperativa Sociale Insieme); comprando oggetti usati quando possibile.


Commenti

Inviato Martedi 27 Novembre 2018 alle 18:29

Ecco un tema: IL PANE, su cui i panificatori veri devono puntare i piedi. Se il pane è fresco vuol dire di giornata. Il consumatore deve avere la garanzia dell'acquisto, il controllo deve avvenire anche da parte delle associazioni di categoria che devono proteggere gli artigiani onesti, anche se pagato qualcosa in più. Grazie.
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