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Linee di indirizzo sul proseguimento dell’Autostrada Valdastico Nord. Il M5S di Schio presenta una proposta al sindaco

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 12 Aprile 2017 alle 12:31 | 0 commenti

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Marco Vantin Consigliere Comunale e Portavoce M5S Schio e il Consigliere Comunale Carlo Cunegato di TesSiamo Schio hanno presentato Proposta al sindaco di Schio che riportiamo di seguito. Il proseguimento dell'autostrada Valdastico Nord impatta fortemente nel nostro territorio e oltre che deturpare fortemente il territorio, ha un grande impatto sulla qualità della vita dei cittadini della Val d'Astico e dell'Alto vicentino. Premesso che: L'Italia ha deciso di non gestire in proprio le autostrade ma di affidarle ai privati con la pretesa che questi le conducano con maggiore efficienza. Lo scandalo è che questa concessione autostradale iniziata nel 1956 non è ancora decaduta, nonostante le regole europee impongono una nuova gara. Oggi la concessione è in carico ad una Spa chiamata A4H che incorpora l'autostrada BresciaPadova e altre tre società e frutta alla società quasi un milione di euro al giorno. Eppure lo Stato fa finta di niente e continua a prorogare questo monopolio che potrebbe tenere per sé o riaffidare con una gara redditizia per lo stato.

Costruire un'opera pubblica faraonica che sventra una valle per favorire un soggetto privato
è scandaloso. E' chiaro che lo scopo della costruzione dell'autostrada è concedere la proroga
redditizia della concessione ad una società privata, che così non deve passare per un bando
di gara;
● Ad oggi manca un progetto. Il precedente, per ora unica idea in campo, è economicamente
insostenibile, perché troppo costoso. Prevede 60 km in galleria, 30 per ogni direzione, che sono la somma dei tunnel del Monte Bianco, del Frejus e del San Bernardo, ma con un traffico risibile. Secondo una semplice stima, per andare in pareggio il pedaggio Piovene RocchetteTrento verrebbe a costare 6080 euro per ogni auto, 150250 euro per ogni camion. Impossibile arrivare al pareggio e di conseguenza, come nel caso della Pedemontana Veneta che pur aveva un progetto più concreto, la spesa ricadrà nelle tasche dei cittadini;
● Le grandi opere autostradali non hanno più senso. Il vecchio modello di sviluppo basato su zone industriali, rotonde e fabbrichette è crollato. L'Europa da tempo cerca di coniugare alta capacità di trasporto e basso impatto ambientale e per fare questo serve puntare fortemente sul trasporto via ferro che ha un impatto infinitamente più basso rispetto alla strada;
● Un'ulteriore follia surreale emerge dagli ultimi accordi sovraregionali: l'autostrada non entrerà in territorio trentino, poiché il "documento conclusivo del comitato paritetico" sottoscritto da Zaia, Rossi e dal Ministro Delrio nel febbraio del 2016 afferma che a Trento potrà arrivare al massimo un "collegamento tra viabilità ordinarie", pertanto c'è il rischio concreto che venga cementificata una valle magari per non arrivare nemmeno al confine regionale.

Considerato che:
● il documento finale del Comitato Paritetico siglato da Regione Veneto, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e provincia di Trento cita "lo scenario come sopra individuato sarà sottoposto in via preliminare al CIPE, come previsto dalla Delibera n. 55 del 6 agosto 2015, previa adozione di convergenti atti decisionali a carattere amministrativo degli organi provinciali, regionali e statali competenti, nonché previo svolgimento di una fase partecipativa a livello territoriale"; questo significa che invita gli enti locali del territorio ad aprire una discussione sul tema;
● il "danno occulto" che la mancata messa a gara della concessione comporta per le entrate statali (danno stimabile in oltre 3 miliardi di euro), in questi tempi di austerity si traduce in un potenziale minore trasferimento di fondi statali agli enti locali e quindi indirettamente in un danno anche per i cittadini scledensi viste le minori capacità di intervento dell'Amministrazione comunale;
● la società concessionaria (a maggioranza spagnola) non ha interessi sul territorio e che le ricadute occupazionali per queste grandi opere (vedasi pedemontana per la quale le imprese vicentine coinvolte si possono contare sulle dita di una mano monca) sono risibili se non nulle;
● nel comune di Cogollo del Cengio sono cominciati i carotaggi: questo significa che è necessario approfondire il tema per capire se questa opera sia funzionale al territorio, o l'ennesimo spreco per favorire l'interesse di qualche privato;
● i cantieri avranno una durata presumibile di una decina d'anni, e che la movimentazione di
materiale, mezzi e persone comporterà in primis un consistente aumento del traffico pesante
insistente sull'area dell'alto vicentino, già sotto forte stress visti i dati sulle polveri sottili, e in secondo luogo un incremento delle necessità di smaltimento di rifiuti industriali, inerti, materiali di risulta, e magari anche rifiuti pericolosi su un'area di competenza del consorzio AVA che dovrà gestire queste necessità tramite le proprie strutture di trattamento;
● questo non è un problema che riguarda solo i comuni sui quali passerà l'autostrada; è un problema che riguarda il futuro di tutto il territorio dell'alto vicentino ed anzi di tutto il paese.

CHIEDIAMO AL CONSIGLIO COMUNALE
● di esprimere ufficialmente la posizione di contrarietà al prolungamento della Valdastico
Nord;
● di organizzare un'assemblea pubblica per informare i cittadini sull'impatto di tale opera.


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