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Questione Pfas, se ne occupa la provincia di Variati, ma anche no: "riesame autorizzazione ambientale Miteni, ma Regione Veneto e Ministero ambiente affrontino inquinamento"

Di Pietro Cotròn Mercoledi 11 Gennaio 2017 alle 20:56 | 0 commenti

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"Questione Pfas: avviato il procedimento di riesame dell'autorizzazione ambientale della ditta Miteni": così inizia una nota della Provincia di Vicenza, che pubblichiamo di seguito integralmente, ma su cui, in attesa di riflessioni più approfondite, non possiamo non chiedere al suo presidente Achille Variati, perchè, se "la competenza in tema di Autorizzazioni Integrate Ambientali anche relativamente alle industrie chimiche" era stata trasferita fin da febbraio 2016 dalla Regione Veneto alle Province, solo ora l'ente abbia deciso di muoversi al riguardo. Sono state prevalenti eventuali questioni tecniche o ha prevalso lo stile del presidente vicentino di cavalcare l'onda...  tsunami in corso, ovviamente ri-scaricando ad altri eventuali ritardi operativi grazie ai soliti equilibrismi e ad abusati distinguo pur in presenza di attività che sarebbero, bravo Variati, iniziate subito. Di seguito la nota della Provincia di Vicenza.

La questione "Pfas" è all'attenzione del Presidente Achille Variati e della Provincia di Vicenza. E non solo da novembre, quando è arrivata la lettera a firma del segretario regionale alla sanità, ma ben prima, quando a febbraio la Regione Veneto con un "colpo di penna" ha trasferito alle Province la competenza in tema di Autorizzazioni Integrate Ambientali anche relativamente alle industrie chimiche.

Da subito il Settore Ambiente della Provincia si è attivato per ricevere dalla Regione tutti i documenti relativi alle industrie chimiche vicentine, prima fra tutte la Miteni. E da subito ha attivato tavoli di confronto con Arpav per approfondire l'attuale autorizzazione rilasciata dalla Regione, anche alla luce di recenti normative nazionali ed europee, dando il via al procedimento di riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale.

Il riesame prevede un tavolo di confronto, già attivato, con tutti i soggetti chiamati ad esprimersi su questioni ambientali, quindi il Comune, la Regione, Arpav, il Genio Civile, la Ulss, il Ministero, il gestore del ciclo idrico integrato, a cui la Provincia ha inoltrato tutta la documentazione ricevuta dalla Regione. Con tutti loro la Provincia ha già avviato anche gli incontri tecnici per approfondire, verificare, integrare, aggiornare l'autorizzazione.

"L'attenzione è massima per quanto di nostra competenza", precisa il Presidente Variati, che però sottolinea anche come la legge regionale 33/85 sia chiara in termini di provvedimenti in materia di emergenza sanitaria ed emergenza ambientale: qualora si tratti di questioni che interessano un territorio sovraprovinciale, se ne deve occupare la Regione. Questo è il caso dell'inquinamento da Pfas che interessa non solo Trissino, l'ovest e il basso vicentino, ma anche parte delle Province di Verona e di Padova. "Un problema di inquinamento di così ampia portata -sottolinea Variati- non può e non deve essere affrontato da un Sindaco solo, così come non può essere risolto da un'Amministrazione Provinciale, ma deve essere affrontato in maniera omogenea da un ente superiore, dalla Regione e dal Ministero dell'Ambiente."

"Fanno bene i Comitati e le Associazioni a richiamare gli enti alle proprie responsabilità - conclude Variati - e a sensibilizzare chi di competenza a prendere i doverosi provvedimenti a tutela della salute pubblica. Per quanto riguarda la Provincia assicuro non solo il nostro massimo impegno in tema di autorizzazione ambientale, che è quanto ci compete, ma ci faremo anche parte attiva con gli enti superiori chiedendo loro la stessa diligenza nell'affrontare la questione sanitaria."


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