"La CUB (Confederazione Unitaria di Base) - scrive nella nota che pubblichiamo Mario Barbieri di CUB - Federazione di Vicenza - ha partecipato ieri mattina (6 novembre) al presidio informativo che le RSU della fabbrica dei veleni Miteni hanno tenuto all'entrata dello stabilimento di Trissino (VI). Siamo stati informati dai rappresentanti dei lavoratori che l'azienda non ha avuto nemmeno il coraggio di avvisarli direttamente di averli licenziati a seguito della istanza di fallimento depositata in Tribunale, e di averlo saputo a mezzo stampa".
L’azienda adempirà comunque agli obblighi di messa in sicurezza degli impianti e presenterà il piano di bonifica entro i tempi stabiliti.
Trissino, 26 ottobre 2018. Il consiglio di amministrazione di Miteni Spa ha preso atto dell’impossibilità di attuare il piano industriale dell’azienda e ha pertanto deliberato la presentazione dell’istanza di fallimento presso il Tribunale di Vicenza.
Il Parlamento Europeo - è scritto in un comunicato del Comune di Lonigo - respinge il “limite zero†per la concentrazione dei Pfas nelle acque a uso domestico e il Sindaco di Lonigo Luca Restello si dichiara “indignatoâ€. Nella giornata di ieri l'assemblea di Strasburgo, riunita in seduta plenaria, ha rigettato ad ampia maggioranza un emendamento presentato dall'europarlamentare della Lega Mara Bizzotto, che accogliendo una mozione approvata dal Consiglio Regionale del Veneto chiedeva l'imposizione di limiti pari a zero per le sostanze perfluoro-alchiliche nella nuova Direttiva Europea sulla qualità delle acque destinate al consumo umano.
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Pfas, Brusco (M5S): "Se Miteni dovesse diventare un guscio vuoto questo bubbone ricadrebbe sulle spalle dei veneti, servono azioni rapide e attenzione per i lavoratori".
Porre sotto sequestro l'azienda, tutelare i lavoratori e impedire che il bubbone presente sotto lo stabilimento Miteni di Trissino venga lasciato sulle spalle dei veneti. A chiederlo sono il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regionale Veneto, Manuel Brusco, e la consigliera comunale M5S di Montecchio Maggiore Sonia Perenzoni.
In data di oggi - annuncia una nota della Regione del 2 agosto - si è riunito il Comitato Tecnico istituito dalla Regione per supportare le Amministrazioni competenti nelle attività di bonifica del sito Miteni. Nel corso della riunione si sono evidenziati i seguenti punti: 1) E stato verificato che, grazie all’immediata azione congiunta di Regione e Provincia, le lavorazioni relative al composto noto come Gen-X non costituiscono più fonte di rischio.
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Sit in delle categorie dei chimici di Cgil Cisl e Uil organizzato dalle RSU aziendali della Miteni questa mattina - informa una nota sindacale del 20 luglio - in via Colombaretta a Trissino davanti all’azienda al centro dell’inquinamento da PFAS e da GenX, sostanze perfluoroalchiliche considerate dagli studiosi “interferenti endocriniâ€. Sul posto anche il segretario generale della Cgil di Vicenza Giampaolo Zanni. “Quella di oggiâ€, ha detto il numero uno della Cgil vicentina, “è una iniziativa dei lavoratori per far emergere la situazione che stanno vivendo!â€
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Nuova diffida alla ditta Miteni Spa di Trissino - annuncia una nota della Provincia di Vicenza - che si aggiunge e integra quella dello scorso 6 luglio. L'ha firmata questa mattina il dirigente all'Ambiente Angelo Macchia, allargando il campo d'azione del precedente provvedimento e prevedendo un preciso cronoprogramma d'intervento. Due, in particolare, le prescrizioni della Provincia. La prima, la più incisiva, è la sospensione, fino a verifica di tenuta, dell'utilizzo di tutte le linee/condotte (ancorchè a servizio di altri impianti) che possono avere rilasciato l'acido 2,3,3,3-tetrafluoro-2-eptafluoropropossi-propanoico, noto come GenX.Â
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Confermiamo - puntualizza in una nota Miteni spa - la massima disponibilità a far verificare anche questa volta i nostri impianti. Arpav è venuta 103 volte in stabilimento nel ultimi 18 mesi e se ora vuole controllare anche la tenuta dei tubi avrà come sempre la nostra piena collaborazione. Abbiamo subito più controlli di tutte le aziende del territorio che usano PFAS messe insieme. Questo nonostante l’agenzia dell’Unione Europea ECHA abbia documentato che vengono utilizzati in Veneto PFAS e precursori di PFAS in volumi di centinaia di tonnellate ogni anno, e che il Tribunale Superiore delle acque pubbliche un anno e mezzo fa abbia indicato chiaramente di cercare tra gli utilizzatori l'origine delle fonti di inquinamento.
Secondo documenti in possesso di Greenpeace - è scritto in una nota dell'associazione - dal 2014 al 2017 la Miteni di Trissino, società già individuata dalle autorità come fonte principale della contaminazione da PFAS in una vasta area del Veneto, dopo aver ottenuto dalla Regione Veneto l’autorizzazione a trattare rifiuti chimici pericolosi, ha ricevuto ogni anno dall’Olanda, e nello specifico dall’azienda chimica Du Pont (oggi Chemours), quantitativi accertati fino a 100 tonnellate annue di rifiuti chimici pericolosi (codice CER 07 02 01) contenenti il GenX (acido 2,3,3,3-tetrafluoro-2(eptafluoropropossi)-propanoico).Â
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