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Pfas, M5S: "L'Ordine dei medici di Verona non ha ricevuto indicazioni dalla Regione su come comportarsi con i Pfas"

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 24 Maggio 2017 alle 18:00 | 0 commenti

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Dopo alcuni medici di Vicenza, anche l'Ordine dei Medici veronese dichiara di non aver ricevuto indicazioni su come si devono comportare in merito ai Pfas e alla contaminazione dei pazienti risultante dall'analisi. Il presidente provinciale veronese dell'Ordine, Roberto Mora, lancia un appello, auspicando che finalmente vengano programmate iniziative di formazione da parte delle amministrazioni pubbliche. Il consigliere regionale veronese del M5S Manuel Brusco, che segue da anni il tema Pfas, si unisce alla richiesta, accusando l'assessore alla Sanità Coletto: "Come è possibile che Coletto dica da mesi che la Regione sta seguendo il caso Pfas dal punto di vista sanitario, facendo tutto ciò che è in suo dovere, mentre i medici di alcune province dichiarano di non sapere niente in materia di Pfas, per potersi prendere cura dei propri pazienti?

E' un atteggiamento irresponsabile nei confronti della tutela della salute dei veneti". Il capogruppo Jacopo Berti, vicepresidente della commissione Sanità, chiede spiegazioni all'assessore: "La Giunta è venuta meno al suo dovere, ripetutamente, in tema di Pfas. Questa volta proprio sul territorio, perché i cittadini si rivolgono al medico di base per sapere cosa fare in merito alla salute dei propri figli. Pretendiamo spiegazioni, per questo ho appena scritto un'interrogazione all'assessore". La consigliera comunale del M5S di Montecchio, Sonia Perenzoni, ringrazia i medici: "A Vicenza alcuni medici mi hanno avvicinato per esprimerne preoccupazione. Ringrazio loro e i medici veronesi che denunciano la lacuna, dimostrando prima di tutto cura e attenzione per i loro pazienti, oltre che rispetto del proprio dovere. Ciò che è invece mancato da parte delle istituzioni. Una mamma mi ha informata che quando ha chiesto spiegazioni all'Ulss le hanno consigliato di rifare le analisi delle urine a pagamento. Dov'è quindi la gratuità degli accertamenti? Stessa cosa per quelli con alterazioni della tiroide".

 


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