Quotidiano | Categorie: Politica, Ambiente, Fatti

Pfas, Luca Zaia: "se il governo non fissa limiti, la regione provvederà a breve". L'opposizione insorge con Cristina Guarda (AMP)

Di Note ufficiali Giovedi 21 Settembre 2017 alle 15:26 | 0 commenti

ArticleImage

"Non c'è che da prendere atto dell'atteggiamento scandaloso del Ministero della Salute che, negando la necessità di fissare limiti nazionali per la concentrazione di Pfas nelle acque potabili, fa finta di non vedere la realtà e, di fatto, ci dice di arrangiarci. Annuncio che da questo momento ci arrangiamo e, in piena autonomia, procederemo a una drastica riduzione dei limiti in Veneto".

Lo annuncia Luca Zaia,Presidente della Regione Veneto, oggi 21 settembre dopo la nota di lunedì scorso con la quale la Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute ha respinto la richiesta avanzata dalla Regione di fissare un limite nazionale di performance per la presenza di sostanze perfluoro alchiliche nella acque, e la riproposizione delle tabelle dello studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) del 2013, da cui appare evidente la presenza significativa di tali sostanze in varie altre zone d'Italia.

"Ho incaricato - rivela il Governatore - il Direttore Generale di Arpav Nicola Dell'Acqua, nella sua veste di Coordinatore della Commissione "Ambiente e Salute", organismo che, con delibera del 13 giugno scorso, ha assorbito le competenze della "Commissione Tecnica Pfas", di convocare al più presto l'organismo in questione con il mandato di definire una proposta di drastica riduzione dei limiti in Veneto, che la Giunta regionale approverà al più presto possibile, dando agli Enti Acquedottistici l'indicazione di uniformarsi con sollecitudine alle nuove disposizioni".

"Prendiamo così atto - aggiunge il Presidente - che a livello governativo manca la volontà politica di gestire questo problema, basti pensare agli 80 milioni di euro promessi per la messa in sicurezza degli acquedotti e mai stanziati. E' evidente che si penalizza la Regione che per prima si è attivata ponendo dei limiti già nel 2014, mentre per le altre aree del Paese si lascia che ogni Regione sia libera di fissare o meno dei limiti, magari intervenendo quando i buoi saranno scappati dalla stalla".

"Non abbiamo certo timore di arrangiarci - continua - e lo faremo, ma non ci si può nascondere la considerazione che un limite nazionale avrebbe evitato svariati pesanti contenziosi, come sta già accadendo per gli scarichi industriali, dove la nostra Regione soccombe in quanto i ricorrenti hanno buon gioco nel sostenere che in questi casi non possono esistere limitazioni diverse da quelle nazionali".Zaia annuncia riduzione limiti acque potabili, ma doveva agire da anni"

A stretto giro di posta gli risponde Cristina Guarda, consigliera regionale AMP, che ricorda: "Il presidente Zaia ha ben poco da fare la vittima. Il suo annuncio di abbassare ora, solo ora, i limiti sulle acque potabili, è l'ennesimo proclama: recriminoso nei confronti del Governo e ruffiano nell'ottica autonomista. In realtà sono anni che da più parti viene chiesto alla Giunta regionale questo abbassamento. Lo chiede da inizio legislatura l'opposizione e la mia battaglia lo testimonia. Lo chiede ora, ma lo indicava già lo scorso anno, lo stesso ministero nei confronti del quale ora Zaia gioca a fare il provocatore."

"Non possiamo nascondere - continua la consigliera d'opposizione - che solo nella regione Veneto esiste una contaminazione Pfas delle falde: non solo abbiamo le aziende che li utilizzano ma anche l'azienda che li produce e situata proprio in zona di ricarica, mentre nelle altre regioni ci sono solo aziende utilizzatrici meno presenti nelle zone di ricarica della falda, per cui le indagini rimangono sulle aste fluviali. È proprio per questo motivo, perché le persone da anni subiscono questo inquinamento, che la regione poteva contenere il limite sulle acque potabili già anni fa e guidare la progettazione del collegamento a nuove fonti. Invece ha preferito delegare il Governo, rinunciando a quell'autonomia che spetta proprio alla nostra Regione, quella che abbiamo già."

"E inoltre sono anni che i gestori del servizio idrico, malgrado la Regione sia passiva, - conclude Guarda - fanno di tutto per ottenere nei fatti l'abbassamento dei valori. Quella di Zaia e dei suoi non è buona politica che impone di fare le cose quando vanno fatte. La triste verità è che tutto si muove solo quando c'è l'attenzione mediatica o l'emergenza cronica. E nel frattempo, come nel caso degli adeguamenti delle fonti acquedottistiche, sono trascorsi oltre quattro anni di inefficace battaglia contro l'inquinamento da Pfas".

 

 


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Martedi 11 Dicembre 2018 alle 11:47 da Redazione VicenzaPiù (admin)
In Trenta milioni di euro per la soppressione di 50 passaggi a livello (tre nel vicentino): firmato protocollo d’intesa tra Regione e Rfi

Lunedi 10 Dicembre 2018 alle 22:48 da Kaiser
In Trenta milioni di euro per la soppressione di 50 passaggi a livello (tre nel vicentino): firmato protocollo d’intesa tra Regione e Rfi
Gli altri siti del nostro network