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"Ho dato mandato alla direttrice del Consiglio di Bacino Valle del Chiampo, dottoressa Alessandra Maule, di interpellare il ministero dell'Ambiente affinché ci dia in tempi rapidi udienza" dichiara il presidente del Consiglio di Bacino Valle del Chiampo, Giorgio Gentilin. "Un incontro che dovrà essere esteso ai consigli di bacino Veronese, Bacchiglione e del Brenta. Il ministero ha il dovere di accoglierci e ascoltare le nostre necessità e richieste, ormai inderogabili. Aspettiamo già da cinque mesi questo confronto diretto e non possiamo dipendere dalle lentezze governative su questo fronte."

"Intendiamo avere - prosegue la nota - la certezza della disponibilità degli 80 milioni di euro, tranche che serve per sistemare la rete acquedottistica del Medio e Basso Veneto al fine di portare acqua pulita, senza inquinanti PFAS, alla falda di Almisano, che richiede investimenti continui sul fronte del filtraggio con carboni attivi da parte degli enti gestori."

Il Consiglio di Bacino Valle del Chiampo sta, in questi giorni, raccogliendo l'adesione degli altri tre consigli al fine di inoltrare la richiesta al Ministero.
"Le chiacchiere e i palleggiamenti di responsabilità ai quali abbiamo assistito negli ultimi tempi -aggiunge Gentilin - creano solo allarmismo e contrapposizioni politiche feroci. La politica deve entrarci poco perché ci va di mezzo la salute dei cittadini delle cosiddette zone rosse."
"Qualcuno - conclude il presidente Gentilin - ha auspicato la convocazione del Comitato di Sorveglianza straordinario con i Consigli di bacino interessati. Colgo il suggerimento, sperando che questa volta vi sia una convocazione reale, puntuale e concreta e non una videoconferenza dal sapore aleatorio come già accaduto."