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Infrastrutture, Berti e Brusco (M5S): “Costi che schizzano verso l'alto, cantieri sequestrati e tasse-sorpresa: la vicenda della Pedemontana sembra la trama di un film”

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 10 Aprile 2017 alle 16:11 | 0 commenti

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"Costi che schizzano verso l'alto, cantieri sequestrati e tasse - sorpresa: la vicenda della Pedemontana sembra la trama di un film, con continui colpi di scena e novità ad ogni passo. Peccato però, che l'intera faccenda non sia per niente divertente, e che a pagare saranno sempre i veneti". Lo affermano, in una nota congiunta, i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle Jacopo Berti e Manuel Brusco, che spiegano come "ogni giorno che passa, salta fuori una novità, ma questi colpi di scena non sono per niente divertenti. Qui infatti, non siamo in un film o in un romanzo, e ogni novità si trasforma in costi che pagheranno, come sempre, i veneti".

"Solo per fare qualche esempio - puntualizzano i consiglieri Pentastellati - qualche giorno fa, l'intero Veneto ha scoperto che l'opera verrà a costare, comprese le spese accessorie, oltre 900 milioni di euro in più del previsto, per non parlare del fatto che vengono pure bloccati i cantieri delle gallerie di Malo, perché le opere che sono state presentate come antisismiche da Vernizzi ora si rivelano non sicure". "C'è quindi da mettere in conto l'impossibilità, da parte di Sis - informano Berti e Brusco - peraltro denunciata pubblicamente dall'architetto Danilo Mainardi, di risolvere una situazione generata dalla sua stessa incapacità a rispettare gli obblighi contrattuali. Rischiamo così di trovarci nuovamente nella stessa situazione di default, che ha portato Zaia ad alzare le tasse ai veneti per coprire i costi della Pedemontana. Già, perché le uniche garanzie su questa opera riguardano il privato, che sarà pure l'unico a guadagnarci".

"Sis - precisano il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale e il collega Brusco - ha già incassato 600 milioni di euro di capitale pubblico e ne riceverà altri 300 milioni per portare avanti i lavori, i quali, una volta conclusi, frutteranno al privato cifre da capogiro, per svariati miliardi di euro, senza che ci sia mai stato un vero rischio d'impresa". "Non possiamo dimenticare infine - concludono Jacopo Berti e Manuel Brusco - quei 74 milioni e mezzo di euro che arriveranno nelle casse di Sis grazie al cantiere della Pedemontana, che si trasforma in un immenso sito di escavazione in barba alle Leggi regionali".


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