Quotidiano | Categorie: Fatti, Economia&Aziende, Giudiziaria

In 24" di un video di VicenzaPiu.tv diffuso da Claudio Gatti la falsa tesi di Zonin, presidente non operativo, e l'omertà di una Vicenza senza valori: quelli etici dei vertici della città, quelli fisici dei poveri soci BPVi

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 6 Marzo 2017 alle 23:26 | 0 commenti

I nostri video, quelli di VicenzaPiu.tv, al di là della cronaca fedele che fanno di quanto avviene in un certo momento, spesso nel tempo, come molti documenti apparentemente "normali" nel momento in cui sono "compilati", assumono un ruolo sorico diverso. I nostri video sono spesso stati utili in questo senso, non ultimo quello in cui Francesco Iorio, l'Ad più pagato, a ore, dalla Banca Popolare di Vicenza, prendeva l'impegno solenne in assemblea, con Dolcetta presidente, che tutti gli scavalcati sarebbero stati rimborsati al 100%, impegno non a caso dimenticato nella trascrizione ufficiale dal notaio Boschetti, poi contestata non si sa con quale effetto visto che oggi vengono offerti solo 30 euro a chi ha subito l'onta delle vendite concesse dalla cricca intorno a Gianni Zonin agli scavalcatori senza vergogna che hanno incassato 62,50 euro per un totale di 63 milioni di euro. Ma non è stato l'ultimo nè il primo quel video.

Ce n'è un altro, del 17 aprile 2015, che viene addirittura utilizzato per un suo spezzone di soli 24 secondi, ben selezionati, insieme ad altre clip VicenzaPiu.tv, dal noto giornalista de Il Sole 24 Ore, Claudio Gatti, nel suo GradoZeroBlog e che viene così titolato "Sorato e Zonin non rispondono a chi vuole sapere quanti azionisti vogliono vendere".

Quello è il giorno dell'assemblea in cui viene approvato il primo taglio, a 48 euro, del valore delle azioni durante il ventennio di Zonin, taglio  propedeutico ai 10 centesimi odierni, transazione da 9 euro a parte per chi vorrà aderire non certo per "giustizia" ma per il timore, non tanto remoto, di non trovare in cassa a breve neanche il controvalore oggi promesso. 

Il titolo dice tanto di quei 24 secondi di registrazione ma i suoi 1.200 frame (in un secondo ne passano 50) rendono evidente che la strategia difensiva di Zonin è chiaramente falsificatrice della realtà del suo ventennio, fatto noto a tutti meno, ad oggi, a chi dovrebbe decidere di conseguenza, anche se in base a prove di cui questo video, però, ha diritto di far parte.

Un video alle volte vale più di mille parole.

Ve lo sintetizziamo in altri 24 secondi, prima che lo vediate o dopo che abbiate già visto.

Un collega presente alla conferenza stampa di Zonin e Sorato, entrambi oggi, solo, indagati, chiede in quel 17 aprile 2015 se conoscono quante siano le azioni di cui i soci hanno già chiesto la vendita.

È evidente il grande imbarazzo che la domanda genera, in fondo alla sala il responsabile amministrativo dr. Massimiliano Pellegrini, oggi, solo, indagato ma ancora attivo in BPVi, si tocca i capelli e si abbassa. Sorato è in attesa di indicazioni e guarda in fondo, nel vuoto, ma Zonin, il presidente "non operativo", così lui si difende, risolve tutto e dice sottovoce ma in maniera comprensibile ai presenti cosa rispondere.

E Sorato dice, ripete, testuale: NO .
Basterebbe questo semplice filmato per rendersi conto dei diversi ruoli tra il dg/ad e il presidente, diversi allora almeno come oggi lo sono i valori dei 62,50 euro virtuali dei titoli e i 10 centesimi attuali.

Ma c'è ancora chi, tra i politici e i colleghi giornalisti locali, gli uni e gli altri di lungo corso, dice o fa finta di non saperlo.

In Sicilia, terra di Banca Nuova made in Vicenza, la chiamerebbero omertà o complicità.

A Vicenza oggi, purtroppo, è la normaità di una terra i cui padroni hanno perso anche il ricordo dei  valori di una volta, mentre i poveracci hanno perso i risparmi di una vita.

E, peggio, la voglia di ribellarsi.


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