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Crac banche venete, l'on. Emanuele Cozzolino (M5S): "gli italiani onesti sono stanchi di essere presi in giro dalle istituzioni"

Di Note ufficiali Giovedi 28 Settembre 2017 alle 17:43 | 0 commenti

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L'on. Emanuele Cozzolino del Movimento Cinque Stelle ci invia questa nota ufficiale con la quale mette sotto accusa la corruzione ed il malaffare dilagante nel nostro bel paese, che causano gravi danni agli italiani onesti, che hanno ormai perso fiducia nelle istituzioni: "I fatti gravi che hanno coinvolto le banche venete sono un cliché, una brutta storia che si ripete da anni. E sono l'effetto di un male italiano che si chiama corruzione, connivenza, mafia, intrecci e cointeressi. Tra imprenditori, politici, banchieri, finanza, mafiosi, e ahimè anche parte della magistratura."  

"Intrecci e cointeressi talmente fitti e stretti da assicurare e garantire silenzi, complicità, ingiustizia. Una mafia che non è più quella dei film di Coppola. A partire dalle stragi - continua la nota -, infatti si è trasformata infiltrandosi nelle istituzioni, nell'economia, nella finanza, nella politica diventando fenomeno nazionale, europeo e mondiale. Nessuno è più così ingenuo da farsi beccare ancora con la bustarella in mano, quella è preistoria. Anche la corruzione è cambiata, siamo arrivati a metodi più sofisticati, siamo alla famosa "rete di protezione". Protezione dei propri interessi, circondandosi di amici e parenti assunti qua e là, dove serve. Tutti presenti, nelle poltrone che contano, nei CdA delle banche o delle società. Questa è la corruzione 4.0. Può un procuratore che ha avuto un ruolo importante nell'archiviazione nei confronti del presidente di una grande banca, che tra l'altro è oggetto di crac, trovarsi ad essere assunto proprio da una società della galassia della popolare di Vicenza?" 

"Banca Popolare di Vicenza, la "banca del territorio", era questa - commenta il parlamentare -. Fatta di infiltrazioni tra tessuto sociale e imprenditoriale creando una rete di cointeressi reciproci per cui nessuno fiatava. Era una macchina ben oliata perché faceva comodo a tutti e soprattutto al contesto imprenditoriale. Il collegio sindacale di BPVi era completamente silente . Perché i sindaci della banca erano contemporaneamente sindaci delle società di Gianni Zonin e sindaci delle società degli amici di Zonin. E troviamo sempre gli stessi personaggi e mai una voce di dissenso. Il CdA raccoglieva imprenditori e professionisti legati al territorio e alla banca. Se si aveva interesse ad entrare nel CdA e ad appoggiare i ripetuti aumenti di capitale della banca, in cambio si fruiva di finanziamenti stratosferici." 
"Tutto è documentato - precisa il pentastellato -, ma pare che nessuno legga o sappia dare giusta interpretazione giuridica e penale! La magistratura si presenta sempre impreparata a questi grandi appuntamenti. Perché il reato di corruzione ha una pena che si prescrive in tempi brevi, una prescrizione veloce e il magistrato non riesce ad arrivare ad una sentenza definitiva. Bisogna che lo stato si riprenda la sua funzione primaria: assicurarsi che venga fatta giustizia. E invece sembra fare l'opposto. Come se lo scopo fosse di mandare in prescrizione questi reati." 
"La magistratura dovrebbe fare supplenza, cioè fare quel che il potere politico non fa -sottolinea Cozzolino-. E invece niente. Vogliamo dire che non lo fa perché siamo impreparati? Perché c'è carenza di organico? Non siamo preparati a capire cos'è un'operazione finanziaria? Una triangolazione con Lussemburgo, con l'offshore, con le società che faceva la Banca Popolare di Vicenza? Abbiamo paura di fare le rogatorie perché quello che ci arriva da Lussemburgo non riusciamo a capirlo? Ebbene, se il magistrato ha questa paura è meglio che cambi mestiere. Perché Maiolini in Sicilia assumeva figli di magistrati nella Banca Nuova aperta dalla BPVi? Un metodo che funzionava. Poco o nulla sappiamo dell'espansione di BPVi nel sud Italia con Banca Nuova di Sicilia e Calabria. Se non qualche trafiletto in testate locali, "ci sono i truffati anche qui!" dicono. C'è stato anche un processo per usura. Francesco Maiolini è stato condannato, il vicepresidente Marino Breganze è stato assolto. Che ne sappiamo di questo processo? Sugli aerei di Zonin saliva Totò Cuffaro condannato per mafia a sette anni. Dell'infiltrazione dei poteri forti nell'economia e nella finanza le banche sono il veicolo." 
"Roberto Scarpinato e Nino Di Matteo dicono che ci sono forti legami tra corruzione e la nuova mafia continua il parlamentare -. La corruzione è oggi il principale strumento di penetrazione delle mafie nelle istituzioni. Si è ridotto il tasso di violenza perché non c'è più bisogno di uccidere. Corrompi!" E si corrompe tramite finanza, economia e banche e queste banche avevano assunto a sistema la corruzione sotto forma di assunzioni nel CdA. "La solitudine del magistrato". Solo alcuni la conoscono. O il CSM e i magistrati come ordine comprendono al volo che questo paese è esausto e che questi comportamenti ormai sono sotto gli occhi di tutti, e provvedono così garantendo la loro indipendenza e la loro autonomia che tanto sta a cuore e che noi intendiamo difendere oppure la politica buona e i cittadini saranno costretti ad intervenire proprio a garanzia dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura, messa a grave rischio dai comportamenti "disinvolti" di tanti magistrati. Che sono coinvolti in queste storie. Perché questa è la storia del nostro Paese e la storia della mafia. Perché quando la mafia è diventata forte lo ha fatto perché il sistema di prevenzione e di repressione era stato compromesso. E un sistema civile non può garantire le libertà dei cittadini se non garantisce il rispetto delle regole soprattutto per chi ha maneggio di un fiume di denaro. E soprattutto su chi ha maneggio di cose straordinarie come le decisioni su chi deve o non deve andare in galera. Un paese democratico non può sopravvivere in questo modo. Noi stiamo facendo la nostra parte, la facciano anche gli altri, presto perché non c'è più tempo." 
"Per i reati finanziari e bancari l'unico deterrente è la galera. Non possiamo permettere che un reato che ha migliaia di segnalazioni partorisca alla fine due reati come l'aggiotaggio e l'ostacolo alla vigilanza. I processi sono una farsa perché c'è sempre il reato "ostacolo alla funzione della vigilanza" cioè abbiamo una Consob e una Banca d'Italia che sistematicamente vengono presi in giro da questi "farabutti delle banche". Ma loro non se ne accorgono, non sanno niente, e il reato è sempre quello! E il consumatore non può nemmeno costituirsi perché la funzione di vigilanza vede una sola parte offesa, la Banca d'Italia. Quindi è un serpente che si morde la coda, questi processi si fanno per cosa? Perché Banca d'Italia e Consob vengano risarcite. Anche l'ultimo processo a Veneto Banca, di tanti reati resta solo l'aggiotaggio. Un cliché che si sta ripetendo da 15 anni a questa parte. E la fiducia dei cittadini è allo zero, non c'è più sopportazione. E il cittadino spera nella magistratura, ma il sistema giustizia così com'è oggi butta il cittadino ancor più nella disperazione." 


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