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Caccia, Andrea Zanoni (PD) e M5S: "un'altra marchetta elettorale diventa legge e i contribuenti devono sostenere le doppiette"

Di Note ufficiali Giovedi 21 Dicembre 2017 alle 19:01 | 0 commenti

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"Niente di nuovo in Regione, l'indecenza continua. Trovo sconcertante come la Giunta di Luca Zaia assecondi ancora Sergio Berlato nelle sue richieste, con una regalìa di 350mila euro alle associazioni dei cacciatori. E in più, dopo una prima bocciatura, ne sono arrivati altri 100mila per il nomadismo venatorio con un nuovo emendamento che ha inserito il limite di trenta giorni annui, quindi per il 2018 ci saranno altri 1200 euro al giorno per la caccia. Su questo provvedimento anche molti cacciatori moderati sono fortemente contrariati e arrabbiati, in effetti è come se qualcuno non invitato arrivasse durante la cena al ristorante e si intrufolasse in una compagnia bevendo e mangiando senza chiedere il permesso e senza pagare il conto."

A dirlo è Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico commentando gli emendamenti al Collegato relativi alla caccia, uno dei quali passato con i voti favorevoli di Lega Nord, Lista Zaia, Siamo Veneto, ma con la spaccatura di Forza Italia visto che l'assessore Elena Donazzan si è astenuta.

"Trovo indecente poi stanziare 350mila euro per le associazioni venatorie da spendere nel 2018. Sono stati fatti tagli al sociale, per l'assistenza ad anziani, disabili, saranno lacrime e sangue per giovani, studenti, imprese. Che questi siano fondi derivanti dalle tasse dei cacciatori nulla cambia, ricordo che oggi la caccia è un costo per l'intera società e le tasse pagate coprono solo in parte i costi di gestione. Basti pensare a quanto devono pagare i contribuenti, visto che abbiamo un ufficio caccia, un ufficio rilascio licenze della Questura e un nucleo di Guardie provinciali per provincia, oltre a un assessorato regionale con tanto di ufficio e funzionari. Senza dimenticare che con le tasse dei cacciatori vengono fatti i ripopolamenti di lepri e fagiani e stampati i calendari e i tesserini venatori. Tra l'altro i cacciatori sono l'unica categoria che da quasi trent'anni può vantare di non aver subito alcun aumento di tasse. È uno scandalo. Ogni proposta dell'opposizione per risparmiare risorse pubbliche è stata bocciata. Avevo proposto all'assessore di inserire una norma che almeno escludesse di finanziare con questi 350mila euro feste, cibi e bevande, bande e complessi musicali, in modo da evitare uno spudorato sperpero di denaro pubblico. Ma anche questa proposta è stata bocciata. Quanti convegni informativi dovranno fare le associazioni venatorie nel 2018 per utilizzare questa montagna di soldi?" aggiunge ancora Zanoni."

"Per evitare dei falsi in legge - prosege l'esponente dem - avevo chiesto inoltre di cambiare il titolo relativo a questa marchetta che ora recita ‘Azione per contrastare il fenomeno del bracconaggio': è una bugia poiché non c'è nessuna azione concreta sul campo, ma solo lauti finanziamenti alle associazioni di caccia. Il bracconaggio non si combatte nel chiuso di un palazzo o in una sala conferenze scaldando la ‘carega' in un convegno o in un incontro, ma si contrasta in montagna, collina, nella zona lagunare e valliva dove operano i bracconieri".

"Da registrare - conclude Zanoni - la bocciatura di tre miei emendamenti per contrastare efficacemente il bracconaggio che prevedevano di finanziare i mezzi per le guardie venatorie della provincia di Rovigo che operano nel delta del Parco del Po, le guardie venatorie volontarie e quelle ittico venatorie a dimostrazione delle vere intenzioni di questa maggioranza."

Anche il Movimento 5 Stelle dice di no alla marchetta di Natale per i politici cacciatori. I consiglieri regionali M5S ritengono inaccettabile l'emendamento con cui vengono regalati 350 mila euro alle associazioni venatorie. Inizia così una nota del gruppo consiliare pentastellato: "Sono un mare di soldi, e non si capisce neanche a cosa serviranno inoltre si tratta di elargizioni la cui ammissibilità verrà vagliata dalla sola giunta regionale. In sostanza, tanto per capirci - accusano i pentastellati - la giunta deciderà a chi far organizzare sotto elezioni eventi a cui parteciperanno, in veste di relatori e organizzatori, i candidati alle politiche espressi delle attuali forze di maggioranza".

"I nostri interventi in aula - continua la nota del M5S - non si sono focalizzati sulla contrarietà alla caccia in quanto tale ma sull'enormità della cifra messa a disposizione. Riteniamo infatti che quei soldi, che sono davvero tanti in tempi di crisi, si potevano impiegare a favore di altre situazioni, come 350 mila euro che potevano andare al sociale, o magari nel comparto dedicato al contrasto dell'inquinamento per la salute dei cittadini i veneti hanno molte criticità urgenti, che devono trovare le opportune risorse".

"Prendiamo atto invece - si rammaricano i 5 Stelle - che per la maggioranza è prioritario dare soldi ai cacciatori e ai politici cacciatori mille euro al giorno per tutto l'anno prossimo, e la marchetta di Natale è servita."

 

 


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