Quotidiano | Categorie: Ambiente, Fatti

Assalto all'azienda chimica Miteni con rischi per incolumità lavoratori e popolazione: l'ad Antonio Nardone elogia calma dipendenti. Assalto rivendicato da "Vicenza si solleva"

Di Emma Reda Sabato 18 Marzo 2017 alle 15:05 | 0 commenti

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Pubblicato alle 14.33, aggiornato alle 15.05. Questa mattina alle ore 10,30 un gruppo di circa cinquanta persone con il volto coperto, che nel comunicato che riportiamo a seguire si definiscono come «le attiviste e gli attivisti di "Vicenza si solleva" e del "Collettivo Resistenze Ambientali" di Padova»* è entrato nello stabilimento Miteni di Trissino, che ci informa sulla vicenda, sfondando la rete perimetrale. Il gruppo vestito di tute bianche, ben organizzato, ha affrontato i lavoratori presenti e raggiunto le aree in cui sono conservate sostanze chimiche (l'azienda è al centro delle polemiche sui Pfas, ndr) accendendo fiaccole e fumogeni, mettendo così a gravissimo rischio l'incolumità dei lavoratori e della popolazione. I carabinieri giunti sul posto hanno inseguito i malviventi per le zone circostanti. L'impianto è stato messo immediatamente in sicurezza.

L'amministratore delegato di Miteni, Antonio Nardone - afferma l'azienda -, "ha ringraziato i lavoratori per non avere reagito alle provocazioni, mantenendo la calma durante l'incursione squadrista e operando in modo ineccepibile per la sicurezza di tutti". Nardone ha stigmatizzato l'azione gravissima, evidentemente organizzata da tempo, punto estremo di un clima di tensione costruito ad arte negli ultimi mesi.

Di seguito riportiamo riportiamo per dovere di cronaca il comunicato a firma "Vicenza si solleva, Collettivo Resistenze Ambientali Padova" ma premettendo che ci dissociamo da qualunque azione che si caratterizzi con la violenza, che, sia pure apparentemente simbolica come in questo caso, può realmente causare rischi a tanti visto che gli impianti chimici non sono di certo giocattoli.

Se danni da Pfas ci sono cercasse ognuno, noi lo facciamo informando, di contribuire alla soluzione del problema senza aggiungerne di altri.

Il direttore

 

Blitz e corteo interno alla Miteni: tuteliamo la salute dei cittadini e non i profitti di chi inquina l’ambiente (qui le foto)

Assalitori all'interno della MiteniQuesta mattina le attiviste e gli attivisti di "Vicenza si solleva" e del "Collettivo Resistenze Ambientali" di Padova hanno effettuato un blitz all'interno della Miteni di Trissino (Vi). Sono stati attaccati degli striscioni sui muri dello stabilimento e sono state fatte delle scritte con la vernice bianca sull'asfalto per chiederne l'immediata chiusura.
La Miteni di Trissino è la principale responsabile dell'inquinamento da Pfas della falda acquifera che fornisce di acqua più di 300 mila persone tra le province di Vicenza, Verona e Padova. L'incidenza di tumori, diabete, problemi al metabolismo dei bambini e complicazioni alla salute dei neonati in queste zona é più elevata rispetto al resto della Regione. I filtri a carboni attivi, installati per filtrare l'acqua contaminata, non sono sufficienti per garantire l'acqua pulita e sono estremamente costosi. Per riparare ai danni causati dalla fabbrica di Trissino, che sversa le sostante perfluoralchiliche dal 1964 nel Fratta-Gorzone, vengono spesi milioni di euro a carico dei cittadini che pagano le bollette dell'acqua, e che sono i primi a subire i danni dell'inquinamento. Oltre al danno, la beffa.
I valori nel sangue dei cittadini della zona rossa superano di 30 volte quelli consentiti, come dimostrano le analisi del biomonitoraggio fatto ai ragazzini di 14 anni a Lonigo. Ma anche nella zone limitrofe, non direttamente coinvolte, i valori sono superiori alla media.
Nonostante ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza ambientale, ieri la Regione ha presentato un decreto al Tribunale delle acque con il quale si consente di scaricare fino al 2020 i reflui industriali nel Fratta con livelli di Pfas superiori alla soglia indicata dal Ministero.
L'iniziativa di oggi vuole essere una pronta risposta a questa ennesima presa in giro e dopo il blitz all'interno della Miteni, i manifestanti si sono spostati in centro a Trissino, sfilando per le vie del paese e terminando il corteo improvvisato di fronte al Municipio di Trissino, dove sono state portate simbolicamente delle taniche di acqua potabile. Va tutelata la salute dei cittadini e non i profitti di chi inquina.

Vicenza si solleva, Collettivo Resistenze Ambientali Padova


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