il consigliere regionale Antonio Guadagnini (Siamo Veneto) afferma in una nota ufficiale dopo la revoca del fido da parte dell'ex Veneto Banca ad un noto imprenditore vicentino: "Toni Costalunga è la prima vittima - a nostra conoscenza - del ‘nuovo' corso che Banca Intesa sta imponendo nel territorio Veneto. Prima c'erano delle banche popolari che basavano la concessione dei fidi anche su un rapporto fiduciario con il cliente. Toni Costalunga aveva le sue linee di fido, produceva lavoro per i suoi dipendenti, ottimi prodotti per i suoi clienti, e perchè no, utili per se stesso."
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Con un risultato d'esercizio netto che supera i 2 milioni di euro si chiude il bilancio semestrale di Banca del Centroveneto, alla vigilia della fusione con Bassano Banca. Per Banca del Centroveneto dati positivi dopo i primi sei mesi di attività con tutti gli indicatori in crescita, a conferma della solidità e delle prospettive della Banca, la quale può contare su un patrimonio aziendale che garantisce stabilità e possibilità di ulteriore sviluppo delle attività con clienti e soci. A leggere i dati della Banca è il Direttore generale, Mariano Bonatto.
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Qui di seguito la lettera che Patrizio Miatello dell'associazione Ezzelino III da Onara ha inviato oggi al governatore della regione Veneto Luca Zaia e all'assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin in seguito all'incontro di martedì scorso: "A seguito dell'incontro di martedì 8 agosto 2017, nel ringraziarVi per l'immediata e concreta vostra disponibilità , con la presente Vi confermiamo quanto segue: 1) mettiamo a disposizione della Regione e della Commissione d'inchiesta regionale, l'istanza di accesso agli atti presentata alla Procura di Vicenza relativi al procedimento penale Banca Popolare di Vicenza n. 5628/15 R.G. n.r. P.M. Luigi Salvadori il 27 luglio 2017 tramite il ns. Prof.Avv. Rodolfo Bettiol;
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Fabrizio Viola e Cristiano Carrus hanno varcato stamattina tardi la porta della Commissaria Europea alla Concorrenza, cioè la responsabile dell'Antitrust Margrethe Vestager, proprio mentre avveniva qualcosa, il primo downgrandig, da Aa3 a A1 della Cina neo capitalista, di più epocale, ci perdonino i nostri lettori locali, della possibile "risoluzione" della Banca Popolare di Vicenza e/o (anche a vocali invertite) di Veneto Banca di cui i due Ad sono venuti a Bruxelles a perorare la causa "implorando" l'applicabilità dell'intervento di Stato sotto forma di "ricapitalizzazione pracauzionale" per degli spiccioli come 6.4 miliardi di euro almeno di cui, però, l'Europa vuole che almeno un miliardo fresco, conversione di bond subordinati per 740 milioni e anticipo di Atlante per 900 milioni a parte, arrivi da ormai sorde casse private.
Sarà presentato a metà strada tra Vicenza e Treviso - Padova o Venezia - il piano dei ristori che la Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno congiuntamente messo a punto a favore dei risparmiatori. Lunedì prossimo, il 9 gennaio, sarà il giorno fatidico in cui il mercato sarà messo a conoscenza, da parte dei due cda, di modalità e forbici percentuali relative alla proposta di rimborso nei confronti degli azionisti che in questi ultimi anni si sono visti azzerare il valore dei loro titoli. Il piano dei ristori, primo vero tassello che compone l’impianto su cui si realizzerà la fusione tra i due istituti, è il preludio ad una serie di appuntamenti che fanno del 2017 l’anno decisivo per le due popolari del Veneto.