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Veneto a statuto speciale, le posizioni di Roberto Ciambetti e della sen. Laura Puppato

Di Note ufficiali Martedi 24 Ottobre 2017 alle 23:03 | 0 commenti

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"Nessuna fuga in avanti: all'on. Renato Brunetta rammento che siamo sempre nel solco della norma approvata a suo tempo dal Consiglio regionale con i voti qualificati e determinanti del suo partito. A Lorena Milanato, deputata forzista, più aggiornata del collega visto che rivendica al proprio partito il quesito referendario, rammento che non esiste norma che impedisca ad una Regione di avanzare una proposta di Riforma Costituzionale relativa alla nascita di una regione a Statuto speciale" Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto replica così all'ex Ministro di Forza Italia e alla parlamentare di Forza Italia.

"La Legge regionale 19 giugno 2014 n. 15 - continua l'esponenete leghista - che istituiva il Referendum svoltosi domenica scorsa fu sottoscritta e votata anche da Forza Italia, e nel testo prevedeva all'art. 2 punto 5 la domanda ‘Vuoi che la Regione del Veneto diventi una regione a statuto speciale'? Forse l'on. Brunetta non ha letto la legge o non sapeva che i consiglieri di Forza Italia l'avevano sottoscritta, cosa che non è sfuggita invece all'on. Lorena Milanato. La proposta di oggi 24 ottobre del presidente Luca Zaia si inserisce perfettamente nella spirito della legge 15 ed è rispettosa del forte mandato affidatogli da oltre due milioni di elettori di aree politiche diverse ma accomunati dal sentimento autonomista."

Ciambetti prosegue: "Per dare concretezza al risultato elettorale c'è sicuramente la strada della trattativa con il governo ma, indipendentemente da ciò, nulla vieta che la Regione avanzi contestualmente una proposta di Riforma Costituzionale. Come sostengono autorevoli studiosi, ci sono diversi piani su cui la Regione può legittimamente operare: c'è il livello politico, come il percorso dello Statuto autonomo, che prevede il confronto con il legislatore, cioè con il Parlamento e c'è il percorso tecnico del tavolo da aprire con Palazzo Chigi."

"La prudenza - sottolinea Ciambetti - non è mai troppa, soprattutto se ci si deve confrontare con apparati e strutture come quelle romane e so bene che le trattative e il confronto in ogni caso non saranno facili. La proposta della costituzione del Veneto in Regione a statuto speciale non è affatto sovversiva, né, tantomeno, una provocazione lacerante come alcuni esponenti del governo italiano hanno voluto dipingerla con toni esagerati. Casomai vedo in queste letture una scarsa conoscenza del processo che ha portato al voto di domenica scorsa: era chiaro che la trattativa con Roma avrebbe potuto prevedere anche l'opportunità, legittima, della proposta di uno Statuto Autonomo, come indicato appunto nella Legge 15 e come votato dal Consiglio regionale con la partecipazione convinta dei consiglieri forzisti che oggi, tra l'altro, Brunetta sembra ignorare o forse sconfessare."

La sen. Laura Puppato del partito democratico interviene sulla richiesta del Governatore di fare anche del Veneto una regione a statuto speciale: "La richiesta dello statuto speciale non è certo una sorpresa, la domanda così vaga era voluta per poterla utilizzare in modo diverso dal giorno dopo. È evidente che Zaia non ha alcuna intenzione di rimanere nei confini dell'articolo 116 della Costituzione, perché per farlo avrebbe potuto semplicemente rispondere alla lettera del Ministro Enrico Costa del maggio 2016, che lo invitava ad aprire il tavolo, ma ormai c'è il gusto a sparare sempre più in alto, come prevedeva la richiesta, respinta, di indire un referendum sull'indipendenza oppure la pubblicità ingannevole fatta durante l'intera faziosa campagna elettorale, che prometteva di trattenere parte del residuo fiscale e competenze come giustizia e sicurezza che non sono nelle disponibilità di alcuna regioneanche a statuto speciale in Italia."

"L'unico interesse di Zaia è arrivare alla rottura e aumentare il malessere come del resto è chiaro persino a Maroni e Brunetta, che per primi hanno criticato questo atteggiamento sempre e solo distruttivo. Non è un caso che dal 2010 il Veneto non ha una politica seria di sviluppo regionale, ma solo scelte scellerate e salassi economici come il superticket in sanità o la Superstrada Pedemontana e danni ambientali come l'emergenza Pfas" ha concluso.

 


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