Ultrasuoni 2018: 10 anni per dare voce ai diritti umani
Venerdi 7 Settembre 2018 alle 12:49 | 0 commenti
È stata presentata questa mattina a Valdagno la 10^ edizione di Ultrasuoni - Youth for Human Rights, il festival dedicato ai diritti umani promosso da Progetto Giovani Valdagno con il Comune di Valdagno, con la collaborazione della rete Oltreconfine.
La nuova edizione si terrà al Parco La Favorita il 14 e 15 settembre con un programma fitto di appuntamenti e ospiti. In caso di maltempo le attività si trasferiranno all'interno dell'ex galoppatoio di Via Mons. Barbieri.
Nell'edizione 2018, Ultrasuoni si accamperà al Parco La Favorita, grazie alle tende che saranno allestite la prossima settimana dai volontari della Protezione Civile, le stesse che solitamente accolgono chi si trova improvvisamente senza un tetto e in situazioni di difficoltà . Sarà all'interno di questo "campo" che si articolerà il programma della manifestazione, con proiezioni, una mostra fotografica, uno spazio per cenare ed uno per ascoltare gli interventi degli ospiti. Tra le tende ce ne sarà anche una che arriverà direttamente da uno dei tanti campi profughi non ufficiali allestiti alle porte dell'Europa, lungo quelle rotte Balcaniche che tanto fanno parlare e di cui anche Ultrasuoni parlerà .
Il cartellone si aprirà venerdì 14 settembre, alle 19.00, con l'inaugurazione della mostra fotografica "Uno sguardo dalla Giordania. Sospesi fra Siria e Iraq", curata dalla giovane fotografa valdagnese Agnese Centomo.
Ci saranno poi bancarelle etniche, solidali, con prodotti artigianali, oltre ad un'esposizione di acconciaure tradizionali africane e di manufatti in pelle.
Alle 20.30 si parlerà di esperienze di ospitalità a casa nostra con un incontro dal titolo "Diffondere l'accoglienza". Si parlerà di Valdagno e della sua adesione al Progetto Sprar - Sistema di Protezione per
Richiedenti Asilo e Rifugiati, gestito dalla Cooperativa Sociale Studio Progetto e di cui il Comune di Valdagno è capofila. Sarà l'occasione per conoscere i diretti interessati e con loro dialogare sul funzionamento del progetto, conoscere chi ne beneficia, quali i punti di forza e quali le debolezze, il tutto raccontato da
ospiti ed operatori. A seguire, alle 21.30, ci sarà l'intrattenimento musicale firmato Wavedub Soundsystem.
Sabato 15 settembre le attività riprenderanno alle 16.00 con la mostra fotografica e le bancarelle. Alle 16.30 Terraferma e il progetto SPRAR della Cooperativa Sociale Studio Progetto cureranno un workshop per insegnare tecniche e trucchi delle acconciature africane.
Alle 17.00 è prevista la proiezione del film di animazione "Kirikù e la strega Karabà " di Michel Ocelot.
Ambientato nella savana africana, la pellicola racconta le avventure di un bambino molto speciale: Kirikù. Piccolo e indifeso, toccherà a lui salvare il villaggio dai malefici della strega Karabà , che lo ha privato della fonte d'acqua ed eliminato tutti gli uomini che hanno osato sfidarla. Affrontando i problemi con astuzia e ingegno, Kirikù svela una realtà ben diversa da quella che gli viene presentata dal comune sapere del villaggio.
Alle 17.30 Egidio Ivetic, Professore Associato di Storia moderna all'Università degli Studi di Padova, scrittore ed esperto di slavistica e storia dei Balcani condurrà un incontro dal titolo "Il radicalismo islamico nei Balcani". A seguire, alle 18.30 ci sarà la proiezione del reportage "Io sono Aziz", la storia di un bambino in trappola sui confini d'Europa. Ospite sarà il reporter e autore del documentario, Valerio Cataldi, giornalista e inviato speciale del TG2, che da anni si occupa di immigrazioni, temi sociali e criminalità organizzata. Al suo fianco ci saranno inoltre i rappresentanti dell'Associazione One Bridge to Idomeni, associazione di volontariato, nata per portare aiuti umanitari nell'accampamento informale di Idomeni, attiva nei campi governativi in Serbia e Grecia.
Alle 18.30 è prevista una nuova proiezione con il film di animazione "Kirikù e gli animali selvaggi", di Bénédicte Galup e Michel Ocelot. Kirikù torna in azione e diventa giardiniere, poi detective, vasaio, mercante, viaggiatore e persino dottore, senza mai perdere il suo infantile buon senso.Â
Alle 20.00 toccherà al documentario "Human Flow", di Ai Weiwei che racconterà della fiumana di gente - oltre 65 milioni di individui - che si muove in massa attraverso la terra e il mare, un esodo collettivo di proporzioni bibliche, che allontana dalle loro radici e culture intere popolazioni in fuga da conflitti, carestie, calamità naturali, povertà e persecuzioni. Il film si muove tra 23 diversi Paesi, diventando testimonianza della disperata ricerca di un porto sicuro, di un riparo, di una giustizia, attraverso il sovraffollamento dei campi profughi, i pericoli delle traversate oceaniche, fino alle barriere di filo spinato che proteggono le frontiere.
A chiudere la due giorni, alle 20.00, ci si potrà sedere tutti a tavola per degustare una tipica cena serba e assistere, alle 21.30, al concerto della NeMa pRobleMa OrKeStAr con la sua musica balcanica, klezmer, mediorientale, senza confini.
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