Schio, Collettivo Starfish: "ipocrita e inappropriata la presenza di Valter Orsi alla manifestazione del 25 novembre"
Giovedi 23 Novembre 2017 alle 21:53 | 0 commenti
Riceviamo dal Collettivo Starfish e pubblichiamo il comunicato che segue contro la presenza annunciata del sindaco di Schio Valter Orsi alla manifestazione del 25 novembre,  Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne: "Negli scorsi mesi, come Collettivo Starfish, abbiamo partecipato a una discussione attiva presso lo Sportello Donna del comune di Schio tra le varie realtà del territorio che si occupano di violenza di genere, tutela delle donne maltrattate, femminismo e lotta agli stereotipi. Un percorso iniziato con la manifestazione "#LottoMarzo - Non Una di Meno" dell'8 marzo, che ha visto in piazza a Schio più di 500 persone, e che è proseguito, data l'esigenza di entrare in rete con chi lavora quotidianamente su questi temi, con un tavolo di discussione e collaborazione per creare a Schio una serie di eventi in occasione del 25 novembre."
"Mai avremmo pensato - continua la nota-, qualche anno fa, che una collaborazione di questo tipo fosse possibile: mettere insieme insegnanti, attiviste, volontarie, assistenti sociali e operatrici culturali provenienti da percorsi, storie e realtà differenti non è e non è stato semplice, ma la ricchezza, il rispetto, e il comune obiettivo di un lavoro sociale, politico e culturale di lotta alla violenza nelle sue varie forme ha fatto sì che si riuscissero a superare diffidenze e differenze per lavorare insieme. Uno dei risultati è stato quello di lanciare a Schio una manifestazione contro la violenza di genere per il giorno 25 novembre, una manifestazione che parla di violenza sulle donne come di un fenomeno strutturale che si combatte a partire dalla formazione all'interno delle scuole, scardinando gli stereotipi di genere; nella costruzione di linguaggi inclusivi e rispettosi della comunità LGBTQI; sostenendo l'autodeterminazione e la libertà di scegliere del proprio corpo di tutte le donne, che siano precarie, migranti, diversamente abili, cisgender o transgender; supportando e assicurando i fondi necessari ai centri antiviolenza e agli sportelli che aiutano le donne in situazioni di difficoltà ."
"La notizia degli ultimi giorni che ci lascia perplesse - sottolinea il Collettivo -, è che sarà il
sindaco di Schio Valter Orsi ad aprire la manifestazione. Non contestiamo, in questa sede, la presenza delle istituzioni a un evento comunale, la quale è ovvia e scontata. Ciò che ci chiediamo, però, è come sia possibile che all'improvviso un sindaco che si è sempre detto contrario ai matrimoni omosessuali, contrario alla presenza dei rifugiati in città , che manifesta sotto gli hotel che li ospitano assieme a gruppi neonazisti come Casa Pound ai quali permette di svolgere dubbie ronde chiamate "passeggiate della sicurezza" in città , come sia possibile che tale sindaco abbia deciso di abbracciare una manifestazione i cui contenuti sono così opposti alle sue opinioni."
"Ricordiamo a Orsi - prosegue la nota - che questa manifestazione chiede cittadinanza per tutti, chiede libertà e tutela per le donne migranti, per le donne transgender, per la comunità LGBTQI. Questa manifestazione rifiuta la cosiddetta "emergenza sicurezza" perché LE STRADE LIBERE E SICURE NON LE FANNO I FASCISTI, NON LE FANNO LE RONDE, MA LE FANNO LE DONNE E LE RAGAZZE CHE LE
ATTRAVERSANO. Ricordiamo ancora una volta che fascismo, razzismo, omotransfobia, cultura dello stupro e sessismo sono le facce della stessa violenza, la quale va combattuta insieme a ogni forma di discriminazione e oppressione."
"Se Orsi - conclude la nota - intende fare campagna elettorale sulla violenza di genere fingendo che gli importino questi temi dovrà sforzarsi un po' di più: qualunque discorso non ci ripagherà delle sue collaborazioni con i gruppi neonazisti né delle sue iniziative razziste ai danni delle persone migranti che scappano dalla guerra e dalla fame. Ci sembra strano un repentino cambio di vedute all'interno
dell'amministrazione: più probabilmente questa è soltanto una mera appropriazione di lotte e messaggi, oltre che un'ulteriore strumentalizzazione delle donne a fini elettorali."
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