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Uno dei simboli più conosciuti della città di Schio è il Monumento al Tessitore (meglio conosciuto in città come "l'Omo") che campeggia nella piazza centrale sotto l'imponente Duomo di San Pietro. La scultura fu commissionata allo scultore Giulio Monteverde dall'illuminato imprenditore Alessandro Rossi, il quale nel 1879 la dedicò "Ai suoi tessitori". Nel 2003 durante i lavori di sistemazione della piazza la statua fu abbattuta finendo in pezzi: un accurato restauro durato diversi mesi ha permesso di riposizionarla al suo posto l'anno successivo. Oggi il Monumento al Tessitore grazie al Distretto della Scienza e Tecnologia ed alle tecniche digitali proprie dell'Industria 4.0 entra nel vero senso della parola in una nuova dimensione. Si fa più piccolo, ed assume le sembianze di una spilla e di un trofeo. «Il progetto - racconta Luca Fabrello, portavoce del Distretto, che ha ideato
l'iniziativa e ne ha curato integralmente la realizzazione - è nato nel contesto di relazioni instaurate nell'ambito della mostra "Oltre l'Uomo: da Leonardo alle Biotecnologie" che come Distretto abbiamo recentemente promosso e che si è conclusa a inizio maggio. Il sindaco ha chiesto se potevamo aiutarlo a realizzare una spilletta che rappresentasse il Tessitore. Abbiamo fatto molto di più: non solo una spilla, ma anche un trofeo, e tutto ma proprio tutto rigorosamente avvalendoci di aziende e professionisti nel raggio di pochi chilometri da Schio. Il Distretto della Scienza e Tecnologia esiste eccome: in ogni altra zona d'Italia tutto questo sarebbe stato praticamente impensabile».

Con l'aiuto degli operai del Comune il monumento originale è stato scansionato in 3D da un artigiano digitale, il modellista Pietro Nardi, il quale ha poi eseguito anche la modellazione e la riduzione in scala. Il file ottenuto è stato stampato in stereolitografia con resine plastiche fotosensibili dall'azienda thienese DWS, specializzata nella produzione di stampanti 3D. Nel caso della spilla le resine sono state usate come modello per la successiva colata in metallo, mentre per il trofeo si è proceduti con l'elettroformatura, andando cioè a depositare sulla superficie della plastica uno spessore metallico di circa 50 micron di rame. Sono quindi seguite ossidazione indotta, spazzolatura, patinatura e montaggio su basamento in legno di noce. La spilletta è stata realizzata in tre diverse versioni. Quelle in argento bagnato in oro e in argento lucido saranno utilizzate dal Comune per scopi istituzionali. Il modello in ottone spazzolato sarà invece messo in vendita al puro prezzo di costo a partire dal prossimo 29 giugno, festa del patrono, per la felicità di collezionisti e turisti.
Il prototipo del Trofeo Tessitore invece è stato consegnato ufficialmente al sindaco di Schio Valter Orsi nel corso della serata "Imprese visionarie!" organizzata dal Distretto venerdì 26 maggio 2017 nella splendida cornice del Podere La Torre.
La presidente del Distretto Laura Dalla Vecchia ha consegnato nelle mani del primo cittadino scledense la preziosa statuetta, accompagnandola anche da un documento ufficiale firmato anche dagli altri due soci fondatori Armido Marana e Pietro Sottoriva. «Il nostro auspicio - scrivono i tre - è che il "Trofeo Tessitore" possa essere adottato dal Comune di Schio come riconoscimento ufficiale da destinare a individui, aziende, enti o associazioni del territorio scledense che si distinguano per meriti acquisiti nell'ambito del lavoro, dello sviluppo economico, delle attività produttive e dell'innovazione».
La storia della realizzazione del Trofeo Tessitore è stata integralmente documentata e riassunta in un suggestivo video realizzato dal videomaker Francesco Sandonà per la regia dello stesso Fabrello. Lo spot, che dura 120 secondi ed alterna inquadrature terrestri a emozionanti vedute aeree effettuate coi droni, è disponibile su YouTube
(https://tinyurl.com/trofeotessitore) e sulla pagina Facebook del Distretto della Scienza e Tecnologia
(https://www.facebook.com/distrettoscienzatecnologia).