Sanità, Sinigaglia (PD): “Dalla Medicina di gruppo integrata agli Ospedali di comunità, la Regione sta bloccando i servizi sociosanitari sul territorio. Prima i veneti è uno slogan farsa”
Venerdi 7 Luglio 2017 alle 11:02 | 0 commenti
"Nonostante le chiacchiere e gli annunci, l'applicazione del Piano sanitario regionale è ancora ferma al palo. Medicine di gruppo integrate, Ospedali di comunità , Hospice, tutto bloccato per mancanza di finanziamenti. La Regione è riuscita a mettere d'accordo le sigle sindacali, che sono sul piede di guerra. Almeno un obiettivo è stato centrato". Ad affermarlo è il Consigliere regionale del Partito Democratico Claudio Sinigaglia che, in una nota, critica duramente la Giunta Zaia. "Sono numerose le carenze dell'assistenza sociosanitaria sul territorio, denunciate dai camici bianchi pronti a incrociare le braccia.
Non è che la causa di questo malessere va ricercata nella Dgr 433 del 6 aprile 2017 - domanda l'esponente democratico - che autorizza l'apertura di Ospedali di comunità e Urt presso le strutture ospedaliere pubbliche dismesse e presso le cliniche private, eliminando la possibilità di attivarli presso le strutture sociosanitarie, in particolare le Ipab?".
"Questi problemi si trascinano comunque da troppo tempo - spiega ancora Sinigaglia - da quasi quattro anni stiamo attendendo il potenziamento delle strutture intermedie annunciato da Zaia nel 2013 dopo aver tagliato 1270 posti negli ospedali che sarebbero stati ‘recuperati' attivando Urt, Hospice e Ospedali di comunità . Di tutto ciò non c'è praticamente traccia. Per quanto riguarda le Medicine di gruppo integrate, sono partiti solo ottanta ambulatori su 400, ma sono fermi anche ulteriori progetti come l'informatizzazione, le cure palliative o l'integrazione dei medici di famiglia con altre figure, specialmente gli infermieri, per la gestione delle cronicità . Avevamo sottolineato come la delibera di Giunta 1632 dell'ottobre 2016, che stabiliva il divieto assoluto per tutti i direttori generali di autorizzare nuove attivazioni, avrebbe causato malumori, problemi e anche contenziosi Non possiamo accettare questa paralisi dei servizi sociosanitari di prossimità . Ma la Regione ha evidentemente altro a cui pensare: l'ultimo incontro con i medici di base risale addirittura allo scorso febbraio".
"Nel frattempo - conclude Sinigaglia - la carenza di ospedali di comunità , così come il mancato adeguamento del numero delle impegnative per le case di riposo accreditate, costringe un numero crescente di famiglie ad avere come unica alternativa il pagamento di rette mensili anche superiori ai duemila euro. Insomma, lo slogan ‘prima i veneti' sbandierato ogni volta dalla maggioranza Zaia si conferma nel migliore dei casi uno specchietto per le allodole, se non proprio una farsa".
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