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Sanità. Coletto. Circolano falsità sulla mobilità attiva del Veneto.

Di Note ufficiali Mercoledi 8 Novembre 2017 alle 12:25 | 0 commenti

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"I politicanti del fake hanno colpito ancora. Vittima, naturalmente, la sanità veneta, erroneamente indicata da fonti evidentemente incapaci di leggere le tabelle, o peggio scientificamente concentrate solo su quelle apparentemente negative, come in grave difficoltà sul fronte della mobilità sanitaria tra Regioni. I numeri diffusi sono falsi, perché non tengono conto che il Veneto ha registrato nel 2016 migliaia di ricoveri diurni, che prima erano ordinari, e che non sono stati conteggiati, dimenticando, cosa gravissima, che la trasformazione di un ricovero da ordinario a diurno è segnale di qualità, oltre che risposta alle normative nazionali".

E' netta e dura la reazione dell'Assessore alla Sanità della Regione Veneto Luca Coletto alla diffusione, da parte di esponenti politici di opposizione, di dati sulla mobilità sanitaria attiva e passiva delle Regioni, dai quali risulterebbe una presunta perdita di posizioni del Veneto in una teorica classifica delle Regioni più attrattive, con una perdita complessiva di pazienti da altre Regioni pari al 46% (da 72 mila ricoveri nel 2006 a 39 mila nel 2016). "Falso e fuorviante - dice Coletto - perchè si sono confrontati il numero totale dei ricoveri del periodo 2006-2015 (ordinari più diurni) del Rapporto SDO 2016 pubblicato sul sito del Ministero della Salute, con la quantità dei soli ricoveri ordinari del 2016 (38.783) non considerando le bellezza di 15 mila ricoveri diurni e quelli di riabilitazione e lungodegenza (circa 6 mila). Nel 2016, la Regione Veneto ha effettuato mobilità attiva per 16.666 prestazioni ambulatoriali, che nel 2006 sarebbero state effettuate in regime di ricovero. La vera capacità attrattiva del Veneto - precisa Coletto - ammonta quindi a 60.739 ricoveri, e non a 32.000, con una variazione di meno 16 punti, non di meno 46!". "Naturalmente - incalza l'assessore - ci si è ben guardati dal notare che la mobilità sanitaria è diminuita in tutta Italia a seguito delle norme introdotte dal Ministero della Salute. In Italia il calo medio tra il 2006 e il 2016 è stato del 32%, in Veneto è arrivato al 23%, nove punti in meno, che significano che la nostra attrattività è di fatto aumentata ancora, nonostante il Veneto sia stato tra le prime Regioni a mettere in atto le disposizioni restrittive nazionali". "Falso anche che il Veneto abbia perduto posizioni nella classifica virtuale delle Regioni - aggiunge Coletto - perché la valorizzazione economica della mobilità è attiva di 266 milioni di euro, al terzo posto dietro Lombardia e Emilia Romagna, Regioni che, o per dimensioni assolute, o per posizione geografica più favorevole, godono in un oggettivo vantaggio. La reale riduzione dei ricoveri nel confronto 2006-2016, pari a 11.382 prestazioni, è quindi ampiamente compensata dall'incremento delle prestazioni ambulatoriali, sempre erogate in mobilità attiva, tanto che nel 2016 il Veneto ha ottenuto la massima performance economico-finanziaria mai ottenuta, con un'entrata complessiva di 119 milioni di euro". Secondo il Report fatto realizzare da Coletto, le cose stanno andando al meglio anche nel primo semestre 2017, con una valorizzazione dei ricoveri pari a 132,3 milioni di euro, dei quali 39,2 milioni di euro (circa il 30% del totale) prodotti da pazienti del centro-sud. A questi vanno aggiunti 2,5 milioni derivanti dalla mobilità internazionale. Infine, la valorizzazione economica della mobilità interregionale attiva nel primo semestre 2017, per il Veneto aumenta di circa 2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2016. "Tutte le tabelle relative - conclude Coletto - sono naturalmente a disposizione degli organi d'informazione e di certi politicanti del fake che, anche stavolta facendo una brutta figura, hanno tentato di gettare fango nel ventilatore".

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