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“Riprendiamoci Giulietta”, ma senza Montecchio Maggiore e Montorso Vicentino? I due sindaci chiedono al capoluogo una maggiore collaborazione.

Di Comunicati Stampa Venerdi 2 Febbraio 2018 alle 16:36 | 0 commenti

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“Avremmo gradito il nostro coinvolgimento da parte del Comune capoluogo, perché è facendo rete che si possono ottenere grandi risultati": i sindaci di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto e di Montorso Vicentino Antonio Tonello commentano così le iniziative per Carnevale e San Valentino sull'origine del mito di Giulietta e Romeo lanciate dalla Città di Vicenza al motto di “Riprendiamoci Giulietta”.

Se infatti Luigi da Porto visse e morì a Vicenza, fu in realtà nella sua residenza di Montorso (oggi Villa Barbaran – Da Porto) che per primo scrisse la novella di Romeo e Giulietta alla quale successivamente si sarebbe ispirato William Shakespeare e furono i due Castelli di Montecchio Maggiore che osservava dalla sua villa (oggi appunto internazionalmente noti come Castelli di Giulietta e Romeo) la fonte d'ispirazione della novella.

“Iniziative di questo genere – sottolineano i due sindaci - sono certamente auspicabili, benvenute e indirizzate nel senso di legittimare la paternità letteraria della storia di Giulietta e Romeo. Dal fatto che sono personaggi letterari, resi immortali dalla tragedia shakespeariana, si dovrebbe trarre spunto per costituire un’area letteraria  dedicata a Giulietta e Romeo che nella letteratura, nella musica, nel cinema, hanno dato molti spunti artistici. Vicenza, Montecchio Maggiore, Montorso Vicentino hanno molti meriti e crediti per essere la patria di questa storia ben più di Udine, Verona o qualsiasi altro posto voglia candidarsi a tale ruolo. Non basta infatti essere citati nel testo per diventare ‘luogo letterario’, bisogna anche suggerire nei luoghi e nella storia le suggestioni che possono aver ispirato l'autore alla ideazione della novella, alla caratterizzazione dei personaggi e forse alla stessa evoluzione della vicenda. La Vicenza rinascimentale o i Castelli di Montecchio Maggiore visti dalla Villa di Montorso, sono a ragion veduta la  patria della storia; Verona è la città conosciuta per fama, in cui aveva soggiornato Dante Alighieri, l'autore dei versi in cui sono citate le due famiglie rivali Montecchi e Cappelletti, in cui l'autore legittimava la dignità della novella. Il Vicentino dell'ovest e la Città capoluogo sono altresì gli spazi dell'ispirazione, della genesi della trama con il triste e tragico epilogo”.     
 
“Il sindaco del capoluogo e presidente della Provincia Variati – afferma il sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto - insiste tanto sulla collaborazione fra Comuni, ci chiede di aderire in massa all'Organizzazione di Gestione della Destinazione  provinciale perché importante per lo sviluppo del turismo vicentino, ma poi a livello cittadino si preoccupa di Verona saltando a piè pari i Comuni che per le loro ragioni storiche ispirano le idee per le feste nel capoluogo. È la solita questione dell'isolazionismo della città capoluogo rispetto alla provincia e della paura della condivisione con il territorio. Sempre convinta che per una crescita vera del turismo sia necessario fare rete, come il presidente Variati ricorda ad ogni riunione provinciale, confido in una futura visione più lungimirante, anche per quel che riguarda la pubblicità delle iniziative la cui origine non è esclusivamente della città capoluogo”.

“Penso che in futuro dovremmo ragionare su un cartellone di eventi sovracomunale, incentrato sulla storia di Giulietta Romeo – sottolinea il sindaco di Montorso Vicentino Antonio Tonello -. Le opportunità turistiche, anche per la nostra splendida villa, sono molto interessanti, ma possono essere colte soltanto se si ragiona in termini di squadra”.
Comunicato congiunto Comuni di Montecchio Maggiore - Montorso Vicentino


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