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Referendum per l'indipendenza della Catalogna, prese di posizione da parte di esponenti della nostra regione

Di Note ufficiali Mercoledi 20 Settembre 2017 alle 17:47 | 0 commenti

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Proponiamo una serie di prese di posizione da parte di esponenti della regione Veneto riguardo agli ultimi accadimenti di oggi 20 settembre che stanno interessando la regione spagnola della Catalogna, dove i cittadini saranno chiamati a breve, il 1° ottobre, ad esprimere il loro voto in occasione del referendum per l'indipendenza dalla Spagna. Iniziamo da Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale del Veneto, il quale afferma: "Esprimo tutta la mia più viva preoccupazione per quanto sta accedendo a Barcellona e in Catalunya: la democrazia non deve essere messa in discussione sotto il ricatto del tintinnar di sciabole e di manette".

"Arresti, polizia schierata davanti alle sedi di partiti democratici - continua Ciambetti - siamo veramente alla sospensione delle libertà democratiche: sono scene che non avremmo mai immaginato a maggior ragione in un Paese membro dell'Unione Europea.

"La mia speranza - puntualizza il presidente - è che si ripristini la legalità e si apra la via del dialogo e del confronto. Trovo gravissimo che la Commissione Europea abbia assunto un atteggiamento pilatesco rinunciando al suo ruolo che le avrebbe permesso invece una funzione di mediazione. Mi rinfranca invece vedere più voci di più e diverse aree politiche anche italiane levarsi contro l'esasperazione e i rischi di una involuzione reazionaria: credo che il sentimento dell'opinione pubblica sia quello di netta condanna e mi auguro che la voce degli europei democratici, tra i quali i veneti non mancano di certo, possa ricondurre alla ragione il governo di Madrid."

Interviene sull'argomento anche il consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Gruppo Misto), il quale in questa nota ufficiale sostiene: “Il blitz della polizia spagnola, con gli arresti presso le sedi del governo catalano, è un atto di violazione del libero e pacifico esercizio del diritto di voto del popolo Catalano, che intende pronunciarsi sul proprio futuro appellandosi al principio di autodeterminazione, peraltro garantito dalle convenzioni internazionali alle quali sia Spagna che Italia hanno aderito. Il processo avviato di dissoluzione degli Stati di matrice ottocentesca deve portare alla creazione dell’Europa di Popoli”.

Il consiglier ricorda: “Di essere stato il primo firmatario della L.R. n. 17/2013, che approvava l’indizione di un referendum nel Veneto simile a quello che è previsto in Catalogna il prossimo 1 ottobre 2017, e che ha visto poi la bocciatura della Corte Costituzionale Italiana, al pari di quanto è successo in Spagna dalla Corte Spagnola”.

“E’ giunto il momento di trasformare l’Europa dei nazionalismi ottocenteschi nell’Europa dei Popoli – sottolinea il consigliere regionale - costruire un governo politico europeo, con capacità di svolgere una politica estera, economica, di sicurezza e di difesa comune, in un rapporto di federalismo con i territori per quanto riguarda tutte le altre competenze”.

“I nuovi Stati Uniti d’Europa – prosegue Valdegamberi - devono portare al totale superamento delle attuali entità statali e dovranno essere espressione dei territori, capaci di interpretare le singole specificità storico- culturali e linguistiche come un valore, in un contesto di unità politica europea”. “L’attuale assetto europeo – osserva il consigliere regionale - sarà destinato a fallire finché non si arriverà ad una unità politica dell’Europa, dando un’anima a quella che è ora un’artificiosa costruzione burocratico- finanziaria, trasferendo le materie di interesse generale a un Parlamento federale europeo, e gestendo tutte le altre competenze per mezzo di Stati- federati a livello regionali o sovraregionali”.

“Le spinte indipendentiste - conclude Stefano Valdegamberi - vanno viste in questo contesto e sono il segnale che gli Stati attuali sono giunti al capolinea”.

Concludiamo con la nota di Nicola Finco, consigliere regionale della Lega Nord, il quale fa trasparire la sua preoccupazione per gli avvenimenti odierni con queste parole: “Questa è una delle pagine più tristi nella storia delle democrazie occidentali e dell’Europa. La reazione del Governo spagnolo a una richiesta legittima di autonomia e indipendenza è scandalosa”.

“Si fanno tintinnare le manette e si schiera la polizia per impedire al popolo catalano di decidere e autodeterminarsi – prosegue il consigliere regionale - Madrid usa gli stessi metodi delle peggiori dittature, sospendendo la libertà. In merito agli arresti e alle perquisizioni avvenuti in Catalogna siamo vicini al popolo catalano e alla loro battaglia. Un voto democratico non può essere calpestato in questa maniera."

“Il silenzio dell’Europa di fronte a questo scandalo è inaccettabile – conclude Nicola Finco - dove è finita l’Europa dei popoli? Il diritto all’autodeterminazione? Siamo di fronte a un’istituzione che calpesta i diritti dei popoli, impone austerity e tutela solo le lobby di potere”.


 

 

 

 

 


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