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"Si tratta di una situazione inaccettabile - dichiara Sandonà - che ha responsabili ben precisi: stiamo parlando della famigerata legge Monti-Fornero che ha innescato il meccanismo di innalzamento dell'età di uscita dal lavoro agganciandoli alla variazione dell'aspettativa di vita. Gli effetti conseguenti sono aberranti, sia dal punto di vista dell'occupazione giovanile, sia in termini di welfare: pensiamo infatti, soltanto per fare un esempio, al contributo dato dai pensionati ai giovani in termini di economici e di assistenza. Inoltre, si tratta di una riforma che ci porta fuori dagli standard europei, quell'Europa che viene citata, spesso a sproposito, e solo quando fa comodo: con questa riforma alle porte, che porterebbe a 67 anni la soglia dell'età pensionabile, l'Italia uscirebbe dalla media europea, attestata sui 64 anni per gli uomini e sui 63 anni per le donne."

"Andare in pensione a 67 anni è una follia - conclude Sandonà - mentre vanno adottate invece efficaci politiche per l'aumento reale dei consumi e quindi dei salari dei lavoratori, accompagnate a politiche per le famiglie in grado di consentire una ripresa delle nascite, combattendo quindi anche il precariato a cui molti giovani oggi sono costretti."