Nasce acquevenete un nuovo gestore del servizio idrico regionale dalla fusione di Centro Veneto Servizi e Polesine Acque
Giovedi 9 Novembre 2017 alle 16:27 | 0 commenti
È stato sottoscritto questa mattina l'atto di fusione tra Centro Veneto Servizi e Polesine Acque: nasce ufficialmente acquevenete, il nuovo gestore del servizio idrico integrato per 110 Comuni delle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Venezia. A siglare l'atto di fusione, alla presenza del notaio Giorgio Gottardo, i Presidenti di CVS Piergiorgio Cortelazzo e di Polesine Acque Alessandro Ferlin. acquevenete sarà operativa a tutti gli effetti a partire dal prossimo 1° dicembre. Fino alla prima assemblea dei soci, prevista per il 15 dicembre, il CdA della nuova società sarà quello di CVS (in quanto azienda incorporante). Saranno quindi i 110 Sindaci, nel corso della prima assemblea di acquevenete, a eleggere il nuovo CdA.
500.000 abitanti serviti, 110 Comuni dislocati in cinque province venete, per un territorio complessivo di 3.200 Km quadrati: il nuovo gestore del servizio idrico integrato acquevenete avrà in carico oltre 10.000 Km di condotte, più di 7.000 Km di reti idriche e 3.000 Km di reti fognarie. Per dimensioni territoriali e numero di utenze servite, sarà uno dei più importanti attori a livello regionale.
"Quella di oggi è una giornata storica per il nostro territorio" è il commento del Presidente di CVS e neo Presidente di acquevenete, Piergiorgio Cortelazzo. "Con la sigla dell'atto di fusione, raggiungiamo la conclusione di un percorso complesso e articolato, che ha richiesto diversi anni. Ringrazio tutti gli amministratori e i Sindaci che hanno creduto in questa sfida, dimostrando di saper avere uno sguardo lungimirante, oltre al mio predecessore alla guida di CVS, Giuseppe Mossa e non ultimo il raggruppamento di professionisti, con capofila lo studio Cortellazzo e Soatto di Padova, che ci hanno assistito con successo in questa complessa e articolata operazione, dalla fase di due diligence fino alla redazione degli atti finali. Ora il nostro impegno sarà lavorare per concretizzare tutte le aspettative che il progetto di fusione porta con sé, a cominciare dal contenimento delle tariffe, una promessa che abbiamo fatto ai nostri utenti."
"Non a caso acquevenete ha come proprio slogan "l'acqua pubblica" - sottolinea il Presidente di Polesine Acque, Alessandro Ferlin -. Questo è il suo DNA e questa la motivazione forte che ci ha spinto verso l'aggregazione: acquevenete è una società dei cittadini, che non punta a fare utili sulle bollette. Quanto sarà generato, in termini di efficientamento, grazie alla fusione, si tradurrà nella possibilità di realizzare maggiori investimenti per nuove opere per il nostro territorio."
Tradurre in un beneficio tangibile per i cittadini, sotto forma di una bolletta più "leggera", i risultati delle sinergie e dei risparmi ottenuti con la nascita del nuovo gestore unico, sarà la prima sfida da affrontare per acquevenete. La nuova società ha infatti indicato tra i propri obiettivi strategici il contenimento delle tariffe, in un momento storico che vede invece la gran parte dei gestori idrici dover applicare aumenti anche consistenti in bolletta. Si tratta di un obiettivo che acquevenete conta di centrare proprio grazie agli efficientamenti prodotti dalla fusione, che permetteranno una creazione di valore quantificata dagli advisor in 23,5 milioni di euro.
Anche sul fronte degli investimenti acquevenete è pronta a lasciare il segno: ammontano a oltre 50 milioni di euro i nuovi cantieri già programmati fino al 2020, per ammodernare le reti e gli impianti e realizzare nuove opere, offrendo migliori servizi agli utenti e standard sempre più elevati di tutela ambientale nel campo della depurazione. Saranno realizzati tutti gli investimenti previsti dai rispettivi piani d'Ambito, perché la nuova società dovrà rispondere separatamente all'ATO Polesine (per i 52 Comuni di Polesine Acque) e all'ATO Bacchiglione (per i 58 Comuni di CVS). Inoltre, la nascita di acquevenete porta con sé un miglior rating bancario e quindi una maggiore facilità di accesso a fonti di finanziamento, ulteriore garanzia della possibilità di concretizzare investimenti per nuove opere nel
territorio. acquevenete potrà contare su due sedi operative, a Monselice e Rovigo. A disposizione
degli utenti resteranno tutti i 14 sportelli già presenti e dislocati in modo capillare nel territorio servito. Una società da oggi più grande, ma sempre vicina ai cittadini.
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