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Morbo della mucca pazza e pesticidi nel miele, Andrea Zanoni (PD) interroga la giunta regionale

Di Note ufficiali Domenica 22 Ottobre 2017 alle 16:09 | 0 commenti

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Abbiamo ricevuto due interrogazioni del consigliere regionale del PD Andrea Zanoni rivolte ai competenti assessori regionali relativamente ai temi del morbo della mucca pazza e del miele contaminato dai pesticidi. "Due decessi per ‘morbo della mucca pazza' nel giro di pochi giorni, uno a Padova e l'altro a Venezia. Se, come riportato da fonti giornalistiche, gli esami effettuati dopo il decesso hanno escluso, almeno in un caso, che la morte non è avvenuta per aver mangiato carne infetta, qual è allora la causa?" La domanda è rivolta all'assessore alla Sanità Luca Coletto, tramite una interrogazione a risposta immediata. 

"Ogni anno - continua Zanoni - in Veneto muoiono mediamente cinque persone per encefalopatia spongiforme o malattia di Creutzfeldt-Jakob che si può contrarre per varie cause, genetiche o alimentari e ad oggi non esiste alcuna possibile cura. La malattia è caratterizzata da problematiche neurodegenerative che conducono a demenza progressiva che, nella totalità dei casi, risultano fatali. Dopo l'allerta in tutta Europa tra la seconda metà degli anni Novanta e i primi anni Duemila, si era registrato un notevole rallentamento nella diffusione della malattia. Adesso questi episodi accaduti in Veneto negli ultimi mesi potrebbero generare un rinnovato allarme, è dunque necessario fugare ogni dubbio sulle cause della morte tramite una risposta ufficiale delle autorità sanitarie regionali."

Vediamo ora la seconda interrogazione a risposta immediata relativa al miele contaminato del consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, sottoscritta dal collega Graziano Azzalin, prendendo spunto da uno studio dell’Università svizzera di Neuchâtel pubblicato di recente sulla rivista ‘Science’.

“Quali controlli sul miele per accertare l’assenza di contaminazioni da pesticidi sta facendo la Regione, in modo da tutelare salute, ambiente e il settore dell’apicoltura? Senza fare allarmismi, i dati sono comunque da non sottovalutare e occorre vigilare con la massima attenzione. Su 198 tipi di miele provenienti da tre continenti, esaminati per testare la concentrazione dei cinque neonicotinoidi utilizzati più frequentemente (acetamiprid, clothianidin, imidacloprid, thiacloprid e thiamethoxam), è stata confermata la presenza di pestici nell’86 per cento dei campioni nordamericani, nell’80 di quelli asiatici e nel 79 di quelli europei. Sono sostanze che hanno effetti negativi sulla sopravvivenza e sullo sviluppo delle colonie di api, tanto che la Commissione europea dal 2013 – spiega Zanoni - ne ha vietato l’utilizzo fino al 31 dicembre 2017. Uno stop temporaneo che ha però riguardato solo tre neonicotinoidi, mentre associazioni ambientaliste e dei consumatori di tutto il mondo continuano a chiedere di metterle al bando tutte e in maniera definitiva."

“Dobbiamo scongiurare eventuali contaminazioni, perciò sono necessari controlli specifici che mi auguro la Giunta abbia già realizzato o almeno programmato. In passato – prosegue Zanoni - il Veneto ha dimostrato particolare sensibilità per questo settore, penso per esempio alla legge 23 del 18 aprile 1994 con l’istituzione di un Centro regionale per l’apicoltura per occuparsi, fra l’altro del risanamento e profilassi delle malattie delle api, dell’attuazione di analisi chimico-fisiche e polliniche per la valorizzazione dei prodotti dell’alveare oltre alla sperimentazione e alla promozione delle moderne tecniche di allevamento. Riprenda questa strada per tutelare un settore che vive un momento difficile, magari mettendo anche mano alla legge che risale ormai a 23 anni fa, con particolare attenzione alle produzioni biologiche e a chilometro zero."

 

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