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Migranti e stupefacenti, Stefano Casali (CDV): "nel Veneto, nove casi di decessi per overdose di eroina"

Di Note ufficiali Giovedi 21 Settembre 2017 alle 21:33 | 0 commenti

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Nel Veneto, da inizio anno, nove casi di decessi per "droga killer" ovvero overdose di eroina. Gli spacciatori che controllano il mercato, a detta delle forze dell'ordine, nigeriani e tunisini, sono in attesa di ricevere lo status di rifugiato politico?". È l'interrogativo che si pone il Consigliere regionale Stefano Casali, Presidente del gruppo consiliare Centro Destra Veneto - Autonomia e Libertà. "Come riporta la stampa - sottolinea il consigliere - l'allarme è stato lanciato ancora a inizio settembre dall'USL 3 veneziana "Serenissima", che nell'arco di tre mesi solo nella provincia di Venezia ha registrato sette vittime."

"Altri due decessi negli ultimi dieci giorni - prosegue Casali -. Gli organi competenti stanno indagando, ma dai primi risultati di laboratorio la causa sembra essere una percentuale molto alta di eroina pura, pari al 30/40%. La Questura ha denunciato un mercato gestito da nigeriani e tunisini; nei giorni scorsi si sono registrate liti feroci tra i gruppi che hanno il controllo dello spaccio a Mestre. Aumenti di consumo si sono registrati anche a Vicenza, dove le farmacie hanno segnalato da inizio anno un aumento di vendita di siringhe. A Padova, un genitore ha denunciato i tanti spacciatori, molti dei quali tunisini presenti tra la zona Fiera e il quartiere Stanga. Più volte hanno circondato il figlio minorenne che stava rincasando per proporgli ‘una dose'. Ora il padre è costretto a scortare il ragazzino".
"Oltre alla preoccupazione che desta un aumento così forte di mortalità che ha colpito i nostri concittadini veneti - puntualizza Casali - il fatto da sottolineare e che non deve passare inosservato è un altro; i dati forniti dalle forze dell'ordine parlano chiaro: a controllare il "giro d'affari" sono nigeriani e tunisini. Queste persone risiedono in Italia con regolare permesso di soggiorno o sono in attesa di un riconoscimento dello status di rifugiato politico? Nella seconda ipotesi, il Governo e il Ministro degli Interni Marco Minniti dovrebbero sapere che non sussistono condizioni per giustificare un rilascio, perché Tunisia e Marocco non sono colpiti da guerre".
"Ancora una volta - conclude Casali - la politica dell'attuale Governo e del Ministro degli Interni non funziona. I controlli sono superficiali e inappropriati, perché a gestire la criminalità organizzata ancora una volta sono extracomunitari. Auspichiamo, prima che sia troppo tardi, che vengano prese le adeguate misure di sicurezza".

 


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