Quotidiano | Categorie: Politica, Scuola e formazione

Lingua veneta nelle scuole, lista Zaia contro Fracasso: "pieno sostegno ad Arzignano, dal PD solo polemica sterile"

Di Note ufficiali Sabato 14 Luglio 2018 alle 19:05 | 1 commenti

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“È sterile, debole e miope la polemica nella quale si è lanciato l’ex Sindaco di Arzignano Stefano Fracasso, che così facendo trascina con sé anche il Partito Democratico di cui è capogruppo in Consiglio regionale del Veneto. Un partito, quello democratico, che dimostra ancora una volta, scagliandosi contro l’insegnamento della lingua veneta nelle scuole, che non sarà mai un movimento politico dei veneti e per i veneti”. Sono le parole del Consigliere regionale del gruppo Zaia Presidente Luciano Sandonà che annuncia, tramite una nota, la presentazione presso l’Assemblea legislativa veneta di una Risoluzione a sostegno del Comune di Arzignano. 

Che, su proposta di alcuni componenti dell’Amministrazione, attiverà a partire da settembre sette appuntamenti per un corso di lingua veneta presso la Scuola media “Motterle” del comprensivo Parise. “Si tratta di una iniziativa che merita un particolare plauso perché si inserisce - ricorda Sandonà - nel solco di un percorso culturale sulle origini della lingua veneta che la Giunta regionale intende sostenere e promuovere ad ogni livello. E mentre la nostra Carta Costituzionale, ma anche le stesse istituzioni europee e l’Unesco si evolvono e riconoscono l’importanza del patrimonio culturale formato dalle parlate locali e dai dialetti, solo i rappresentanti del Partito Democratico rimangono ancorati al lessico della vecchia politica, e sorprende in questo senso la polemica nella quale si è fatto trascinare l’ex Sindaco di Arzignano, Stefano Fracasso, che proprio in qualità di ex primo cittadino della sua comunità dovrebbe sapere coglierne le nuove istanze e le nuove esigenze. Un’occasione persa, senza dubbio, per il collega Consigliere regionale e per il partito di cui è esponente”.


Commenti

Inviato Domenica 15 Luglio 2018 alle 14:18

Più che un corso di lingua Veneta, si potrebbe all'inizio partire con la Cultura, La Storia, il Teatro Veneto. Insomma studiare insieme l'etnografia, cioè la scienza del popolo, usi, costumi, i linguaggi ancora in uso che sono tanti. E' ormai indispensabile salvare il "minimo" della nostra identità. Mia nonna mi diceva: non "criare" (non gridare). Vado a fare la broa da broare far bollire le lenzuola ecc.. Ce ne sarebbe quanto basta. Basta tirarse su le braghe! A suo tempo nel 1970, subito dopo la riforma della S.M. di primo grado, la legge istitutiva aveva previsto la "conoscenza del territorio" in tutti i suoi aspetti. Da non dimenticare che per 1000 anni il veneto parlato era una LINGUA, non un dialetto.
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