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L'edilizia residenziale pubblica all'esame del Consiglio regionale da oggi 24 ottobre

Di Note ufficiali Martedi 24 Ottobre 2017 alle 22:09 | 0 commenti

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"Oggi in Aula è iniziata la discussione del progetto di legge n. 167 in merito alle norme in materia di Edilizia Residenziale Pubblica che nasce dall'unificazione di più progetti di legge d'iniziativa consiliare e dal disegno di legge della Giunta Regionale e che arriva a vent'anni dalla trasformazione degli Istituti autonomi case popolari (IACP) in Aziende territoriali per l'edilizia residenziale (ATER). È una legge molto attesa, una legge chiave per tutte quelle famiglie in difficoltà che necessitano di un alloggio popolare." Sono le parole contenute in una nota del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale del Veneto Massimiliano Barison.

Quest'ultimo aggiunge: "Con questo progetto di legge, vogliamo semplificare il quadro normativo regionale e con l'occasione rivedere l'assetto organizzativo e funzionale delle ATER, adeguando la disciplina dell'Edilizia Residenziale Pubblica al mutato contesto socio economico della Regione Veneto. Potenziarne la governance, attribuendo alle Ater ulteriori funzioni specifiche come per esempio la gestione e la valorizzazione del patrimonio dismesso delle ULSS, o ancora, le funzioni di stazione unica appaltante, l'esecuzione di opere di edilizia, di opere infrastrutturali e di urbanizzazione a servizio della residenza per conto di enti pubblici e l'esecuzione di opere di interesse pubblico con particolare riferimento all'edilizia scolastica, universitaria ed alla sicurezza."

"Abbiamo rinviato, come è prassi in leggi così corpose - puntualizza il Capogruppo azzurro - la disciplina di talune fattispecie ad appositi provvedimenti della Giunta Regionale che vanno dal semplice funzionamento dell'Osservatorio regionale sulla casa passando all'indennità del revisore dei conti e arrivando al caricamento delle domande di alloggio e/o alla formazione delle graduatorie. Oltre ai provvedimenti, la Giunta regionale formulerà un regolamento, da approvarsi previo parere della competente Commissione consiliare, per tutta una serie di atti che vanno dalla modalità di acquisizione dell'attestazione ISEE ai criteri di calcolo dell'ISE-ERP passando per la modalità di assegnazione degli alloggi".

"I punti più rilevanti che ci stanno a cuore - spiega Barison - e che rendono questo progetto di legge funzionale e innovativo sono: l'ulteriore requisito della residenza anagrafica da almeno cinque anni nel Veneto, anche non consecutivi e calcolati negli ultimi dieci, così da favorire chi è stabilmente nel nostro territorio in modo continuativo; l'accesso alle graduatorie per l'assegnazione degli alloggi ERP sarà sulla base di uno specifico indicatore di situazione economica (ISE-ERP) ed uno specifico indicatore di situazione economica equivalente (ISEE-ERP) che consente un'adeguata analisi della situazione reddituale e patrimoniale del soggetto richiedente; la conversione dei contratti di locazione a tempo determinato in contratti di locazione a termine - 5 anni ed è rinnovato ad ogni scadenza per uguale periodo se i requisiti permangono - al fine di garantire un adeguato ricambio delle famiglie in stato di bisogno e contrastare chi non ha più i requisiti per usufruire dell'alloggio. Una norma per un Veneto più equo che contrasta gli approfittatori."
"Come gruppo abbiamo partecipato ai lavori in Commissione, contribuendo alla redazione del testo in esame" conclude Barison, anticipando il voto favorevole.

Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Partito Democratico e correlatore del Pdl 167 sulle Norme in materia di Edilizia Residenziale Pubblica, approdato oggi in aula, dal canto suo afferma: "Al momento è una 'legge boh', nel senso che lascia aperti troppi interrogativi. Uno su tutti, se è in grado di rispondere alle nuove, drammatiche sfide dell'emergenza abitativa. Perché i numeri sono impressionanti: nel 2016 ci sono stati 3842 provvedimenti di sfratto, 2744 quelli effettivamente eseguiti, la maggior parte per morosità. Sono lì a ricordarci che la crisi non è passata."È un provvedimento necessario, perché avevamo due leggi datate, che davano risposte a una sofferenza relativa a 20 anni fa, profondamente diversa da quella di oggi." 

"Ma è una legge che fa da cornice, non dice i contenuti - lamenta il vicepresidente della Prima commissione - Molto è affidato a decreti successivi con un accentramento eccessivo da parte della Giunta, ben 16 funzioni elencate nell'articolo 48. Quali sono le condizioni per accedere al bando? Come sarà calcolato il canone? Tante risposte rimangono appese."

"Siamo favorevoli - continua la nota - alla costituzione dell'Osservatorio regionale così come all'introduzione dell'Isee-Erp che stabilisce criteri più giusti per accedere agli alloggi. Però sono tanti anche i punti che non ci convincono: il Cda che non prevede la presenza dei sindaci e invece siamo convinti che vadano coinvolti i Comuni, la mobilità obbligatoria, il contratto rinnovato ogni cinque anni che prevede la decadenza se si superano i 20mila euro Isee-Erp, l'assenza di un canone di permanenza, il punteggio legato alla residenza che non può essere soverchiante rispetto al dramma di uno sfratto. E ancora, la mobilità obbligatoria e il doppio canale di assegnazione Ater-Comuni, avremmo preferito una regia unica".
"In Veneto l'emergenza è reale - ha aggiunto il capogruppo del PD Stefano Fracasso -. Ai problemi occupazionali vanno aggiunte le difficoltà di accesso al credito, un meccanismo si è inceppato da qualche anno. Non va poi sottovalutato un altro aspetto, quello della domanda che si è modificata per effetto del cambiamento demografico. Abbiamo una popolazione che invecchia e siamo una regione che non è attrattiva per le giovani coppie. Con una nuova legge crediamo ci sia la possibilità di migliorare la situazione: occorre rendere questi alloggi più accessibili, aumentare la rotazione all'interno e dare alle Ater strumenti più flessibili per il governo di questo patrimonio".

 

 


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