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Lav Bassano, la convivenza coi lupi è possibile

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 3 Aprile 2017 alle 15:25 | 0 commenti

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Da giorni ormai si assiste al terrorismo mediatico perpetrato nei confronti dei lupi che sono ricomparsi nelle montagne della nostra regione. Non stiamo parlando di decine di animali ma di una coppia, pare maschio e femmina. Alcuni politici e cacciatori lanciano allarmi esagerati in merito all'uccisione di qualche animale. Ed è comprensibile che i cacciatori siano preoccupati, tutti gli animali selvatici di cui il lupo si ciba per necessità, vengono sottratti al loro divertimento ed al piombo dei loro fucili. E' evidente che dove ci sono disponibilità di ungulati e animali di allevamento non custoditi, il lupo interviene contribuendo a ripristinare naturalmente l'equilibrio, perché in natura non esistono animali di serie A e animali di serie B ( come un noto politico ha affermato alcuni giorni fa), la natura è in perfetto equilibrio se la si lascia manifestarsi liberamente, il caos succede dove l'uomo interviene con la sua visione antropocentrica creando danni e distruggendo questi equilibri.

E come ha ricordato recentemente l'assessore regionale alla caccia, Giuseppe Pan, il lupo non è stato reintrodotto ma è arrivato da solo proprio perché qui trova cibo ed un ambiente accogliente. Lo stesso assessore ricorda che il lupo non attacca l'uomo ma che è più facile ciò accada con dei cani inselvatichiti. Nel qual caso la responsabilità è di tutti quei cittadini privi di scrupoli che ancora oggi abbandonano i propri cani nelle zone boschive. Tenendo conto del naturale equilibrio che si sta ripristinando sui nostri monti, diventa veramente assurdo parlare di abbattimento dei lupi o con parola più gentile ma non priva dello stesso significato di "rimozione/prelievo di qualche esemplare". la LAV ricorda che ad inizio 2016 ha inviato agli uffici ministeriali, un documento scientifico basato sulle ricerche di eminenti scienziati europei, che hanno chiaramente affermato l'inutilità scientifica delle uccisioni dei lupi.

Non bastasse l'Associazione nel corso di una conferenza tenutasi ad aprile 2016 presso la sala stampa della Camera dei Deputati, ha presentato una "Dichiarazione per la gestione non letale del lupo" sottoscritta da alcuni dei importanti esperti internazionali in materia di gestione del lupo , tra i quali figurano nomi di assoluta rilevanza quali Claudio Sillero (professore associato di Biologia della conservazione presso l'Università di Oxford, nonché presidente della IUCNSSC Canid Specialist Group, l'ente principale al mondo per le conoscenze scientifiche e pratiche sullo stato e la conservazione di tutte le specie di canidi), Mark Bekoff (al quale nel 2000 è stato assegnato il premio Exemplar dalla Animal Behavior Society per i maggiori contributi a lungo termine nel settore del comportamento animale), Paul C. Paquet (University of Victoria, Università di Calgary, Raincoast Conservation Foundation, ricercatore e professore presso l'Università di Victoria e l'Università di Calgary, il quale ha trascorso più di 40 anni studiando argomenti che vanno dal declino dei grandi carnivori in tutto il mondo al rapporto filosofico tra il benessere animale e la conservazione).

Ci chiediamo, inoltre, perché il turismo dovrebbe risentire della presenza del lupo, semmai è un valore aggiunto se nel territorio si riesce a rivalutare in chiave positiva, come dovrebbe essere, la sua presenza. Come peraltro hanno già fatto in molte zone dell'Appennino, dove il lupo è diventato motore di un nuovo tipo di fare turismo che ha attirato in quelle zone numerosi cittadini interessati alla presenza del lupo. Analogamente a quanto fatto da molte malghe, che hanno lavorato di più grazie alla presenza dell'orso Dino ed alla curiosità della gente. I malgari devono solo reimparare a proteggere i loro animali, come viene fatto in tutto il mondo nei luoghi dove i predatori non sono stati sterminati come nelle nostre zone, attraverso l'utilizzo di dissuasori luminosi, sonori, elettrici e soprattutto con la presenza dei cani da guardianìa, elemento di successo in numerosi contesti nazionali, mentre la Regione dovrebbe aiutare con rapidi indennizzi. Commenta Massimo Vitturi, Responsabile Nazionale LAV Fauna selvatica: "La sfida per i prossimi anni è rappresentata dall'individuare le migliori strategie per la convivenza con i lupi. Un obiettivo alla nostra portata anche imparando dai Paesi dove il lupo non è mai stato portato al limite dell'estinzione. E' lo stesso piano nazionale per la gestione del lupo, in approvazione in questi giorni presso la Conferenza Stato-Regioni, a dare le linee guida: nessuna uccisione di lupi; misure di prevenzione efficaci; controllo del pascolo brado e semibrado; rapidi indennizzi e lotta al randagismo. Sono questi i punti cardine che assicureranno alle generazioni future di poter vivere in un ambiente sano, sperimentando il valore della convivenza, in antitesi con la sopraffazione armata che alcuni vorrebbero imporre." Insomma il lupo non è un demone da abbattere ma una bella presenza da ammirare e proteggere.

Leggi tutti gli articoli su: Lav, Massimo Vitturi, Giuseppe Pan, Claudio Sillero

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