L'Associazione Cacciatori Veneti - Confavi chiede alla Regione adeguate risorse per progetti di informazione rivolti ai suoi iscritti
Giovedi 30 Novembre 2017 alle 16:28 | 0 commenti
Il Presidente dell'Associazione Cacciatori Veneti - Confavi, Maria Cristina Caretta (nella foto), ha trasmesso in data odierna 30 novembre una lettera al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, al Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, al Presidente della terza Commissione consiliare Sergio Berlato, a tutti gli Assessori e i Consiglieri regionali una lettera di richiesta affinché siano riservate adeguate risorse al fine di poter predisporre e realizzare progetti di informazione e sensibilizzazione dei cacciatori del Veneto per favorire adeguate conoscenze sulla corretta gestione del patrimonio faunistico e degli habitat naturali.
Un altro obiettivo, sicuramente il più importante, è quello sensibilizzare i cacciatori del Veneto sulla necessità di contrastare efficacemente il deprecabile fenomeno del bracconaggio che, oltre ad arrecare un danno incalcolabile al patrimonio faunistico finisce per danneggiare l'immagine del Cacciatore che, troppe volte, in maniera strumentale, viene confuso con il bracconiere.
Il Presidente, Maria Cristina Caretta, ci ha tenuto a ricordare che i cacciatori del Veneto, per poter esercitare l'attività venatoria, oltre a pagare annualmente una polizza assicurativa obbligatoria, sono tenuti a pagare annualmente una tassa di concessione governativa di euro 173,16 alla quale si aggiunge una tassa di concessione regionale di 84,00 euro.
Riteniamo, ha dichiarato la Presidente, che una parte delle risorse introitate dalla Regione del Veneto, attraverso le tasse di concessione regionale pagate annualmente dai cacciatori, possa essere utilizzata per finanziare la realizzazione dei sopracitati progetti.
Maria Cristina Carretta ha inoltre chiesto che, visto il ritardo con il quale sarà approvato il nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale del Veneto, sia approvata la norma che possa regolamentare la mobilità venatoria in Veneto per la caccia alla selvaggina migratoria, opportunità già garantita ai cacciatori in molte altre regioni italiane.
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