Quotidiano | Categorie: Teatro

Il teatro a Valdagno fa il bis di prime regionali con I Sacchi di Sabbia

Di Comunicati stampa Comune di Valdagno Martedi 2 Maggio 2017 alle 10:51 | 0 commenti

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Nuovo e doppio, anzi triplo, appuntamento con la rassegna teatrale valdagnese Finisterre che nel weekend vedrà salire sul palco I Sacchi di Sabbia e il regista Massimiliano Civica.
Si inizia sabato 6 maggio con un laboratorio dal titolo "Classico?" dedicato agli studenti dei licei cittadini che si terrà presso la sede staccata del Liceo Classico "G.G. Trissino" alle 10.00.

Gli scontri "familiari" tra Zeus e Era, le continue lagnanze per le malefatte di Eros, i pettegolezzi tra Dioniso, Ermes ed Apollo costituiranno il materiale di questo incontro tra la compagnia I Sacchi di Sabbia e i ragazzi. Attraverso la trasmissione di elementari tecniche attoriale si giocherà ad interpretare gli dèi olimpici, assecondando la visione di Luciano di Samosata (autore di I dialoghi degli dei), ponendoci una domanda semplice e complessa al tempo medesimo: cos'è un "classico" oggi? Può la letteratura antica parlarci ancora?

In serata, alle 21.00, sempre negli spazi della sede staccata del liceo "G.G. Trissino" prenderà invece forma lo spettacolo I dialoghi degli dèi, che la compagnia pisana metterà in scena sotto la guida del regista reatino Massimiliano Civica. Si tratterà di una delle cinque prime regionali proposte per la stagione dalla rassegna Finisterre.

La fortuna di Luciano - scrittore greco nato a Samosata nel 125 d.C. - è legata soprattutto alla serie dei cosiddetti Dialoghi degli dei: un divertissement squisitamente letterario in cui l'autore, attingendo dal patrimonio del mito, offre una rappresentazione originale, ironica, sorprendentemente quotidiana della cosmogonia classica. La bagarre tra le diverse divinità in campo, da Zeus ed Era a Dioniso, Ermes e Apollo resiste alla sfida del tempo, continuando a farci sorridere, diventando anzi topoi di molti meccanismi alla base della commedia moderna.

Ma non finisce qui, perché un'altra prima regionale che porterà la firma de I Sacchi di Sabbia andrà in scena domenica, nell'ambito dell'incontro tra le due rassegne teatrali promosse dal Comune di Valdagno Finisterre e Una domenica tira l'altra a teatro.
Alle 16.00 nel cortile interno agli uffici comunali di Via San Lorenzo, sarà quindi il turno dello spettacolo I 4 moschettieri in America.
Ambientato nell'America degli anni Trenta, gli eroi raccontati da Dumas si ritrovano a inseguire - tra gangster, pupe e sparatorie - il sogno di una nuova grandezza, che solo il cinema potrà soddisfare. Un pastiche che - alla maniera di Nizza e Morbelli - si avvale di gustose contaminazioni: dal cinema di Billy Wilder ai testi di Jules Verne, passando per i moderni graphic novel. Complice della compagnia sarà il pittore Guido Bartoli, chiamato a illustrare il teatro giocattolo che costituirà il centro della scena.

Biografie
MASSIMILIANO CIVICA
Reatino, classe 1974, è uno dei registi teatrali di spicco della nuova generazione. Il suo percorso formativo passa dal teatro di ricerca, con i seminari in Danimarca presso l'Odin Teatret di Eugenio Barba, alla scuola della tradizione italiana per poi compiere un apprendistato artigianale presso il Teatro della Tosse di Genova, con Lele Luzzati e Tonino Conte. Pluripremiato, nel 2007 vince il Premio Lo Straniero, il Premio Hystrio e il Premio ETI, nel 2008 il Premio Ubu per la miglior regia. con Il mercante di Venezia vince. Nel 2009 si aggiudica il Premio Vittorio Mezzogiorno e nel 2015 di nuovo il Premio UBU per la miglior regia con Alcesti di Euripide.

I SACCHI DI SABBIA
Compagnia nata a Pisa nel 1995, negli anni si è distinta sul piano nazionale, ricevendo importanti riconoscimenti (su tutti, il Premio ETI 2011, il Premio Speciale Ubu 2008 e il Premio Nazionale della Critica 2011) per la particolarità di una ricerca improntata alla reinvenzione di una scena popolare contemporanea. In perenne oscillazione tra tradizione e ricerca, tra comico e tragico, il lavoro de I Sacchi di Sabbia ha finito per concretizzarsi in un linguaggio in bilico tra le arti, nella ricerca di luoghi performativi inconsueti, e sempre con uno sguardo vivo e attento al territorio in cui l'evento spettacolare è posto. Nel 2016 vince il Premio Lo Straniero, per "aver saputo unire al minimalismo organizzativo quello di realizzazioni, semplici ma di una irresistibile vitalità, spiritose e spesso esilaranti".


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