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Fatture per operazioni inesistenti: € 50.000 sequestrati della Guardia di Finanza di Bassano del Grappa

Di Note ufficiali Lunedi 15 Ottobre 2018 alle 10:07 | 0 commenti

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Nei giorni scorsi i militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Bassano del Grappa hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Vicenza, in relazione ad indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Vicenza. Il sequestro, che ha riguardato una somma superiore a € 50.000 depositata su un conto corrente bancario intestato ad una S.r.l. con sede a Bassano del Grappa, scaturisce dall'attività di polizia economico-finanziaria avviata con una verifica fiscale nei confronti della società, esercente l'attività di commercio all'ingrosso di rottami.

Al termine della quale M.D., 38enne di Tezze sul Brenta amministratore della stessa, è stato denunciato per l'ipotesi di reato di cui all'art. 2 del D.Lgs. 74/2000 per avere inserito in dichiarazione fatture per operazioni inesistenti. 
I Finanzieri hanno segnalato il provento del reato commesso dall'indagato, ossia l'imposta evasa dall'impresa tramite l'indebita deduzione di costi derivanti dall'annotazione di fatture fittizie, sulla base di gravi indizi di violazione alle norme tributarie emersi mediante l'analisi degli alert di rischio derivanti dalle interrogazioni alle banche dati in uso al Corpo, sul conto della S.r.l.
Avverso il provvedimento di sequestro, gli indagati hanno provveduto a presentare ricorsi al Tribunale di Vicenza - Sezione del Riesame, allo scopo di rientrare in pieno possesso di quanto sottoposto alla misura cautelare. I Giudici del Tribunale di Vicenza hanno ritenuto di non dover condividere le doglianze esposte e, pertanto, hanno rigettato la richiesta, sussistendo, da un lato, i gravi indizi di reità per come emersi nelle indagini esperite dai finanzieri e, dall'altro, le esigenze cautelari nei confronti del patrimonio quale garanzia erariale.
L'operazione delle Fiamme Gialle si è sviluppata secondo il dispositivo operativo del Corpo nell'ambito del contrasto all'evasione, all'elusione e alle frodi fiscali facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria ed è stata condotta trasversalmente tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto quello penale con il conseguente sequestro preventivo del patrimonio finalizzato alla confisca, che è obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna degli indagati


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