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Economia a 4 R motrici, Ciambetti: "serve un progetto di legge"

Di Note ufficiali Venerdi 4 Agosto 2017 alle 10:27 | 0 commenti

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"Una economia regionale a 4 R motrici: Riduzione degli sprechi, Riuso di beni e prodotti, Riciclo degli scarti, Responsabilità di produttori e consumatori". Così Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto presenta la proposta di legge presentata assieme ai colleghi Fabiano Barbisan, Riccardo Barbisan, Fabrizio Boron, Nicola Finco, Franco Gidoni, Silvia Rizzotto, Alberto Semenzato, della Lega Nord e del Gruppo Zaia Presidente dal titolo "Norme per iniziative di solidarietà sociale a sostegno delle Fasce deboli della popolazione e per la promozione di un sistema di economia circolare e per il consumo critico".

"Si tratta di introdurre nell'ordinamento veneto i principi dell'economia circolare nel solco delle raccomandazioni dell'Onu e della Commissione Europea sfruttando anche importanti margini operativi per nuove forme di solidarietà sociale - spiega Ciambetti primo firmatario ed estensore della norme - Contrastare gli sprechi, ridurre i consumi, allungare il ciclo di vita dei prodotti. In Italia sprechiamo il 35 per cento di latticini, carne, pesce, il 19 per cento del pane e il 16 per cento di frutta e verdura prodotti con una perdita secca, relativa a questi sprechi, di circa 1.226 milioni di metri cubi l'anno di acqua, pari al 2.5 per cento della portata del Po. Con questi sprechi produciamo l'immissione nell'ambiente di 24,5 milioni di tonnellate CO2 l'anno, di cui 14,3 milioni dovuti a sperperi domestici. Altri sprechi idrici si registrano in agricoltura e a causa della vetustà e inefficienza della rete idrica. Il Consiglio regionale del Veneto ha già chiesto alla Giunta di varare al più presto il Piano Irriguo regionale con una nuova gestione della risorsa acqua: servono nuovi invasi, depuratori efficienti per pulire acque da riutilizzare in agricoltura, ridefinire il ciclo completo delle acque, bisogna abbattere l'inquinamento. Di fondo però deve mutare l'impostazione di imprese e consumatori: tutti siamo chiamati a risparmiare, riusare e riciclare. Per molti aspetti di tratta di un ritorno a un passato dove non si buttava via nulla: un po' di sano rigore e austerità anche nei consumi, mentre le imprese saranno chiamate a reinventare i loro prodotti dalla progettazione. Bisogna stimolare, supportare, agevolare chi imbocca questa via. Occorre procedere certamente un passo alla volta e in questa direzione va la nostra proposta dei legge. E un primo passo sarà quello di dare attuazione a quanto previsto dall'art. 4 della legge: sostenere la lotta agli sprechi alimentari attraverso l'azione di tutti gli enti e le associazioni che combattono le povertà. Attraverso queste strutture promuovere il consumo critico nonché le iniziative volte al recupero e riuso di merci, prodotti alimentari, eccedenze della filiera agroalimentare, materiali e farmaci, abbigliamento. La legge è chiara, semplice, per quanto impegnativa: tutti, dal cittadino alle imprese sotto la regia delle Istituzioni e il governo regionale dobbiamo affrontare un mutamento epocale. L'alternativa? Secondo l'Onu e secondo la maggioranza degli studiosi sarà il collasso della terra: già oggi per soddisfare i consumi globale al ritmo attuale ci sarebbe bisogno di 1,7 Terre, ma se tutto il mondo consumasse e sprecasse come facciamo noi in Italia servirebbero due terre e mezzo all'anno per soddisfare la domanda di tutti".


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