Quotidiano | Categorie: Ambiente, urbanistica

Consumo di suolo: Valdagno guarda al recupero e riuso del costruito

Di Comunicati stampa Comune di Valdagno Venerdi 29 Settembre 2017 alle 11:20 | 0 commenti

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La Giunta Comunale ha approvato gli ambiti di urbanizzazione consolidata, come previsto dalla Legge Regionale 14/2017 in materia di riduzione del consumo di suolo.
In pratica, il Comune ha scattato una fotografia dell'esistente sul proprio territorio definendo l'edificato e le aree di espansione già previste o programmate e distinguendolo dalle altre aree in cui non sarà più possibile realizzare nuove costruzioni.

Il provvedimento costituisce il primo passo di adeguamento alla nuova normativa regionale.

«Questa delibera - spiega l'Assessore all'Urbanistica, Michele Cocco - è una presa d'atto delle attuali previsioni, non una variante.
Tuttavia è importante perché è il primo passo di adeguamento alla nuova Legge Regionale, la quale spinge i Comuni a limitare il consumo di suolo e a rigenerare le edificazioni esistenti.
Anche Valdagno vuole seguire questa linea.
È infatti cambiata fortemente la sensibilità urbanistica delle Amministrazioni e anche dei cittadini. Tutti siamo più consapevoli che in Veneto si è costruito troppo e male e che un'espansione indiscriminata non crea vero sviluppo.
C'è sempre più attenzione, invece, alla qualità dell'abitare e del vivere, a partire dalla salvaguardia del verde, e alla necessità di agire per recuperare i troppi immobili vuoti o degradati presenti.
Valdagno storicamente ha senz'altro agito con più attenzione e più qualità della media del Veneto, ma anche qui occorre lavorare di più per il recupero dell'edificato e per limitare il consumo di nuovo suolo ed è quello che vogliamo fare.
Già in questi anni, prima con il PATI e poi con le "varianti verdi" sono state ridotte molte aree edificabili o previsioni non più attuali.
Anche il prossimo PI andrà in questa direzione.»

Ma cosa sono gli ambiti di urbanizzazione consolidata?
Si tratta di quelle parti di territorio già edificate o espressamente destinate dagli strumenti urbanistici vigenti ad una trasformazione con insediamenti di varia natura.
A queste si aggiungono poi le dotazioni di aree pubbliche per servizi e attrezzature collettive, le infrastrutture e la viabilità già attuata o in fase di attuazione, oltre a quelle parti del territorio oggetto di piani urbanistici attuativi approvati e i nuclei insediativi in zona agricola.
La Legge Regionale prevede che, a partire dallo stato del consolidato di ogni Comune, la Regione stabilirà le percentuali massime di consumo di suolo consentite, in modo che i Comuni adeguino ad esse gli strumenti urbanistici interessati.

«Questa delibera - ha concluso l'assessore Cocco - stabilisce dunque un limite importante, invitando la prossima pianificazione a svilupparsi all'interno del consolidato, rigenerando le aree già edificate.
Il Piano degli Interventi, dunque, lavorerà prioritariamente entro questi limiti, consentendo solamente una percentuale molto ridotta di consumo di nuovo solo.
Saranno possibili nuove espansioni solo in misura molto limitata, in situazioni in cui non sarà possibile fare diversamente oppure quando vi sono importanti obiettivi pubblici da conseguire, quali un aumento degli standard a servizi pubblici, perchè necessari alla qualità della vita o incentivanti alla rigenerazione dei quartieri.
L'obiettivo della riqualificazione urbana deve diventare sempre più la parola d'ordine della pianificazione urbanistica ed entrare sempre più nella cultura anche dei cittadini e dei professionisti.»


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