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Consiglio regionale - "Approvato il Pdl regionale di adeguamento norme regionali per pianificazione faunistico-venatoria"

Di Comunicati Stampa Martedi 1 Agosto 2017 alle 16:19 | 0 commenti

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Nel corso della seduta odierna, il Consiglio regionale del Veneto ha esaminato il Disegno di Legge, di iniziativa della Giunta, che intende adeguare la normativa regionale in materia di pianificazione faunistico-venatoria, con contestuale modifica della L.R. 9 dicembre 1993, n. 50, ‘Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio'.

Il dibattito in aula è stato introdotto dal relatore Sergio Berlato (FdI-AN -MCR) che spiega come "in seguito al nuovo assetto amministrativo in materia di pianificazione e gestione faunistico-venatoria, derivante dalla inclusione di tali materie e ambiti operativi nelle ‘funzioni non fondamentali' in capo a Province e Città Metropolitana di Venezia, all'interno della riforma complessiva del medesimo livello istituzionale, in attuazione della Legge n. 56/2014 (‘Legge Delrio'), è stata promulgata la L.R. n. 19/2015, con cui si è provveduto ad una prima ridefinizione del quadro a livello regionale, a partire dalla riallocazione del personale impegnato e coinvolto dalle predette ‘funzioni non fondamentali'. Con la promulgazione della L.R. 30/2016, si vuole ora riorganizzare le funzioni sin qui delegate al livello provinciale, attraverso la presa in carico delle stesse da parte della Regione e la conseguente rimodulazione della loro attuazione tra il livello centrale e quello periferico della struttura organizzativa regionale. Le specifiche competenze ed attribuzioni tra il livello regionale e quello provinciale sono state infatti, di fatto, radicalmente modificate con la ‘Legge Delrio', che ha previsto per tutte le competenze in materia di caccia la qualificazione, per Province e Città Metropolitana, di ‘materia non fondamentale'".
Il correlatore Graziano Azzalin (PD) contesta "l'atteggiamento della Giunta e della Lega che non possono volere diverse forme di autonomia a seconda della convenienza politica del momento. Fanno del referendum per l'autonomia del Veneto una battaglia politica, ma poi, di fatto, negano la stessa autonomia nei territori. Non era necessario avocare le competenze in capo alle province in materia di caccia e pesca. In realtà, i presidi territoriali forniscono migliori garanzie per una corretta gestione faunistico - venatoria".
Si è quindi sviluppato un acceso dibattito in aula consiliare.
Giovanna Negro (Veneto del Fare) argomenta come "non possiamo investire soldi regionali per pagare personale privato di fatto delle competenze. Ad ogni modo, dobbiamo recepire le istanze che giungono dal territorio, senza fare sterili polemiche, cercando di portare avanti una corretta gestione faunistico -venatoria".
Così Giampiero Possamai (LN) "è giusto riconoscere la specificità della provincia di Belluno, un territorio che conosco bene, come anche l'ambiente della caccia. In un periodo di transizione delle competenze, come quello che stiamo vivendo, i cacciatori sono molto interessati al contenuto delle scelte che verranno adottate, ma non dell'Ente che eserciterà di fatto le competenze amministrative e gestionali. La comunità bellunese e il mondo associativo locale dovrebbero essere chiamati a partecipare direttamente, in alcuni ambiti, alla pianificazione legislativa e gestionale in materia faunistico - venatoria".
Interviene quindi l'Assessore regionale alla Agricoltura, Caccia e Pesca, Giuseppe Pan, per "fare chiarezza sulla portata effettiva del Disegno di Legge presentato oggi, in quanto si è un po' esagerato con il dibattito politico. Il Pdl in realtà vuole essere uno strumento per la corretta programmazione e gestione faunistico -venatoria, al netto delle pur legittime schermaglie politiche. E' necessario un coordinamento regionale per la gestione, che continuerà a essere riconosciuta ai territori".
Cristina Guarda (AMP) afferma che "ci sono due aspetti che lasciano perplessi in questo provvedimento che accentra le competenze avocandole alla Regione: la sottrazione di competenze e il venir meno dei presidi locali che, anche in materia di caccia, hanno dimostrato di assicurare una gestione ottimale. Così, si va contro alla richiesta di maggiore autonomia del Veneto".
Francesca Zottis (PD) ammette le "positive aperture fatte dall'Assessore Pan e dal consigliere Possamai. Rimangono tuttavia alcune forti perplessità sul Pdl in esame, in particolare sul reale modello veneto di autonomia per valorizzare le autonomie locali e sulle specificità da riconoscere alla Città Metropolitana".
Andrea Zanoni (PD) sottolinea come "si sia detto che questa è una legge dovuta, perché scaturisce direttamente dalla Legge Delrio, ma in realtà la Regione avrebbe sufficienti margini di manovra per tutelare le specificità locali. Perché solo in provincia di Belluno si riconoscono le competenze gestionali?".
Erika Baldin (M5S) esprime "soddisfazione per l'Ordine del Giorno che riconosce la specificità della provincia di Belluno, attribuendo al territorio locale alcune competenze gestionali in materia faunistico - venatoria".
Al termine della discussione e dell'esame degli emendamenti presentati, il Progetto di Legge è stato approvato con 29 voti favorevoli, 10 contrari e 7 astenuti.

 


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