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Con la "Carta di Sandrigo" ci si impegna ad accrescere i boschi di pianura

Di Comunicati Stampa Giovedi 26 Ottobre 2017 alle 18:39 | 0 commenti

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È proprio il caso di dirlo: l'unione fa la forza e solo tutti assieme, pubbliche amministrazioni, associazioni, mondo della ricerca, ecc., sarà possibile avviare il ripristino, dove possibile, dei boschi planiziali che un tempo ricoprivano la pianura padana. Lo hanno ribadito in apertura dei lavori degli Stati Generali dei Boschi di Pianura il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, l'Assessore Giuseppe Pan e Veneto Agricoltura attraverso il proprio Direttore Alberto Negro.

Ben oltre 300 persone, tra cui molti rappresentanti di pubbliche amministrazioni, del mondo accademico e associazionistico, tecnici forestali, ecc., hanno partecipato oggi a Sandrigo-Vi, all'attesissimo evento promosso da Regione Veneto, Veneto Agricoltura, ANCI Veneto e Comune di Sandrigo, che ha rimesso al centro degli interessi generai l'albero. Una partecipazione così vasta che sta a dimostrare quanto sia grande l'esigenza di ricostituire, almeno in parte, anche nel Veneto quel grande patrimonio di boschi planiziali che al tempo dell'Impero Romano era sconfinato, nel XVIII° secolo, cioè ai tempi della Repubblica Serenissima, era di ben 7.000 ettari e che oggi si è ridotto a 500 ettari.

Rincuora però il fatto che 30 anni fa il bosco di pianura veneto si era ridotto ad appena 50 ettari, dunque il trend risulta essere oggi positivo, ma soprattutto appare evidente la volontà di tante amministrazioni locali di diventare soggetti attivi del grande progetto proposto oggi con la "Carta di Sandrigo" che punta a creare, entro il 2050, una superficie boscata di ben 5.000 ettari nella pianura veneta.

Tante e molto interessanti, soprattutto perché replicabili sul territorio, le esperienze presentate da numerosi amministratori locali: dal Comune di Carceri-Pd a quello di Scorzè, da San Michele al Tagliamento-Ve a San Stino di Livenza in provincia di Venezia. E poi sono state presentate le esperienze del Comune di Venezia del grande Bosco di Mestre e di CAV (Concessioni Autostradali Venete) del Passante Verde, autentico polmone a ridosso del Passante di Mestre. Tutte esperienze che vedono il coinvolgimento diretto, attraverso la fornitura di consulenze o di piantine da mettere a dimora, di Veneto Agricoltura, il cui direttore Alberto Negro ha illustrato l'obiettivo della "Carta di Sandrigo" e il ruolo dell'Agenzia regionale in questa importante "mission" a favore dell'ambiente.

Perché di vera e propria "mission" si tratta: i boschi di pianura rappresentano infatti non solo un importante serbatoio di biodiversità ma anche una straordinaria risorsa economica (produzione di legno), ambientale, naturalistica e paesaggistica. Un vero impegno per un futuro più sostenibile.

Molto interessanti anche i contributi giunti dal mondo del volontariato ambientale veneto i cui progetti, molti dei quali già conclusi ma molti altri in fase di attuazione, rappresentano delle best practice che possono e devono essere replicate in tutto il territorio.


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