Quotidiano | Categorie: Lavori pubblici

Bassano, l'interesse pubblico dell'operazione sull'area ex Morassutti è la riqualificazione di un'area degradata

Di Comunicati Stampa Martedi 1 Agosto 2017 alle 18:11 | 0 commenti

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L'accordo "Ex Morassutti" prevede la possibilità dell'installazione di 8.000 mq superficie di vendita in un'area indivisa, come è la grande area attuale, come stabilito in delibera e nel testo dell'accordo.
"L'interesse pubblico dell'intervento - spiega l'Assessore Linda Munari - è solo parzialmente costituito dalle piste ciclabili e dalla concessione in uso della parete multimediale: l'interesse pubblico intrinseco all'accordo, come detto fin dall'inizio, sempre rammentato e inserito tra le motivazioni legittime, è la demolizione di tre enormi strutture in parte fatiscenti, espressione di degrado urbanistico e edilizio, individuate nel 2015 come "aree dismesse e degradate" nelle quali favorire accordi di riqualificazione e rigenerazione urbana, attraverso l'aumento dell' "appeal" dell'area. Non da ultimo c'è un altro elemento in controtendenza: la riduzione delle volumetrie, sia rispetto a quelle fisicamente esistenti, sia rispetto a quelle potenzialmente realizzabili. In altre parole senza accordo si potrebbero costruire migliaia di metri cubi in più di quelli oggi visibili, con l'accordo al contrario se ne costruiranno meno".

Questo interesse pubblico, ancorché non misurabile in termini materiali, costituisce il fondamento ineludibile dell'accordo e il suo vero grande motore.
"L'operazione di riqualificazione urbana di un'area dismessa è un fatto nuovo per Bassano del Grappa - sottolinea l'Assessore Munari - che fino ad oggi aveva favorito le più semplici operazioni di consumo di suolo e localizzazione di nuovi insediamenti, residenziali e commerciali, in area agricola; ma una città già caratterizzata dall'ingombrante e degenerativa presenza di un'ex Elba, un'ex Enel, un'ex conceria Finco, un'ex Balestra e, appunto, un'ex Morassutti, non può permettersi di continuare su questa strada, e deve iniziare finalmente a tradurre in fatti concreti le tante, troppe parole spese su queste aree. Ricordo che la categoria Confcommercio è venuta a conoscenza dell'accordo in fase del tutto preliminare, più di un anno fa; è stata coinvolta nella concertazione pubblica insieme alle altre categorie economiche, parecchi mesi or sono; era ovviamente a conoscenza dell'approvazione del testo di accordo nell'aprile scorso. Il contenuto dell'accordo, nel suo aspetto fondamentale, è stato dichiarato fin dall'inizio e non è mai mutato. Visto quindi il tempo già trascorso, riteniamo che l'approfondimento della questione, come proposto ora dalla categoria, possa essere effettuato nel lungo intervallo (di minimo 60 giorni) che intercorre tra la fase programmata per il 31 luglio - che è un'adozione, e non, come erroneamente riportato nel comunicato diffuso da Confcommercio, un'approvazione - e la fase finale, questa sì, di approvazione. In questo periodo, il piano verrà aperto alle osservazioni da parte di cittadini e categorie".

 


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