Quotidiano | Categorie: Fatti, trasporti

Approvato il "progetto Variati" di Tav Tac: per Claudio Cicero e Valentina Dovigo è subito no ma c'è il sì di Flavio Lorenzin per Apindustria. Si aspettano ora i comitati e... la gente

Di Piero Zanin Mercoledi 1 Febbraio 2017 alle 19:41 | 1 commenti

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Il ministro Graziano Del Rio ha firmato il via libera alla sua progettazione e Vicenza è oggi più vicina ad essere nella mappa dell'Alta velocità-Alta capacità ferroviaria. Si tratta di una doppia vittoria per l'amministrazione guidata da Achille Variati. A Roma è stato, infatti, premiato il lavoro del Comune. Dei tre possibili, il progetto avallato dal Ministro è, infatti, proprio quello promosso da palazzo Trissino che prevede il mantenimento della Stazione centrale, una serie di opere collaterali come la linea di filobus e la fermata in fiera. Inevitabilmente, però, le polemiche sono dietro l'angolo. A prescindere da quale progetto venisse approvato, infatti, una vasta area di opinione pubblica ha da tempo bollato il Tav , anzi, più precisamente il Tac, come un'opera inutile, destinata a deturpare il territorio. Ma i dubbi sul progetto vicentino sono anche di chi il passaggio dell'Alta velocità in città lo ha sempre voluto.

Tra i più critici c'è il consigliere d'opposizione Claudio Cicero che non esita a definire un errore la fermata in fiera: "Si tratta di una grandissima cavolata - spiega l'ex assessore-. Quei soldi avrebbero dovuto essere spesi in maniera diversa. Chi ha deciso e portato avanti questo progetto dovrebbe fare un salto a Rho quando non ci sono eventi, quella che è una fiera molto più grande della 'fieretta' di Vicenza e durante la settimana è sempre deserta. Così si creano capitali nel deserto". 

Un parere negativo, se pur per motivi diversi, lo esprime anche la consigliera Valentina Dovigo: "Quando abbiamo votato il progetto decisi per il No, resto della stessa opinione. Può essere un bene che si pensi di dare un servizio in più alla città, ma il raddoppiamento dei binari, fatto in questo modo, non agevola una mobilità sostenibile, i tecnici lo confermano. Non si sta parlando di una metropolitana di terra, ma di trasporto merci e, nel caso di quello passeggeri, di un servizio dedicato solo a pochi, visti i prezzi dell'Alta velocità."
"Per quanto riguarda il filobus, - conclude Dovigo - potrebbe essere considerato un elemento positivo, ma non basta. Con questo progetto si incentiva comunque un maggior traffico di mezzi privati verso la stazione di viale Roma e non si fa niente per promuovere davvero una concezione nuova del trasporto pubblico". 

Un plauso all'operato della giunta Variati arriva invece dai rappresentanti delle associazioni economiche del territorio: "E' sicuramente una buona notizia il fatto che l'Alta velocità fermi in città. - Spiega il presidente di Apindustria Confimi di Vicenza, Flavio Lorenzin -. Oggi la stazione di Vicenza è secondaria rispetto a quelle di Padova e Verona. Pur non conoscendo nello specifico il progetto, trovo anche molti interessante l'attivazione della fermata in fiera, che certamente potrà allargare il bacino d'utenza interessando anche la provincia di Vicenza e non solo la città.".

Quello fatto è un primo quadro a caldo, ma mancano all'appello, oltre agli altri politici e alle altre associazioni, i comitati e, soprattutto, la gente...

Quella magari che fa fatica a salire su un regionale sovraffollato e, magari, anche in ritardo e non può permettersi le tariffe dei vari treni Freccia che correranno sulla linea Tac e il cui biglietto già costa come... una Tac.


Commenti

Inviato Mercoledi 1 Febbraio 2017 alle 20:26

Sarebbe ora che si pensasse anche allo sviluppo, non si può rimanere arroccati sui privilegi delle generazioni passate. Pensiamo ai nostri giovani, innoviamo e lasciamo un territorio competitivo, anche perchè loro pagheranno i nostri debiti, le pensioni d'oro, e tutto il resto.
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