Quotidiano | Categorie: Ambiente, Fatti

Altopiano, mistero sul cranio d'orso, potrebbe essere di Dino, e c'è chi grida "al lupo"

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 5 Gennaio 2017 alle 14:15 | 0 commenti

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I resti dell'orso Dino? La conferma della morte di Gene? O solo le ossa di un animale passato inosservato per le nostre montagne? C'è ancora una coltre di mistero sullo strano ritrovamento avvenuto nei boschi di Sasso ad Asiago, negli scorsi giorni. Seguendo un sentiero poco praticato, un gruppo di escursionisti si sono imbattuti in un enorme cranio che spuntava dalla terra e lo hanno raccolto per portarlo alla polizia provinciale.

Si tratta delle ossa di un orso, morto, con ogni probabilità, circa due anni fa. Maggiori informazioni si potranno ottenere quando i tecnici dei laboratori dell'Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale avranno analizzato il teschio d'animale, intanto, però, il ritrovamento conferma un costante passaggio sul territorio vicentino della specie. Non una novità, ma qualcosa su cui riflettere: negli ultimi cinque anni, infatti, i grandi predatori sembrano essere tornati sulle nostre montagne. In principio fu l'orso Dino, secondo alcuni cacciatori, ucciso in Val Capra dopo una serie di avvistamenti. Nel 2014 toccò a Gene, l'orso m4 che gettò nel panico gli alpeggi dell'Altopiano uccidendo più di un vitello prima di sparire nel nulla. Il cranio ritrovato potrebbe essere proprio il suo, e allora occorrerà stabilire se l'animale è morto per cause naturali o è stato ucciso dall'uomo.
Nel 2015, agli orsi si è aggiunto il "pericolo" lupi. In molti hanno giurato di averli avvistati, cacciatori e amanti della montagna ne hanno trovato le tracce (facilmente confondibili con quelle di grossi cani) qualche carcassa delle loro prede è rimasta sulla neve, costringendo la guardia forestale agli straordinari per distinguere la verità dalle bufale. Sebbene nello scorcio d'inverno appena trascorso, non siano state rese note nuove segnalazioni, in un'intervista concessa al Giornale di Vicenza il comandante regionale del Corpo forestale dello Stato Daniele Zovi ha, infine, confermato: " Possiamo dire con buona certezza che nel nostro territorio ci sono tre lupi quasi stanziali: uno nella Lessinia vicentina, o sull'Altopiano di Asiago e uno sul Grappa".
Una notizia positiva? Dipende dai punti di vista. Perché se la presenza di orsi e lupi può considerarsi una conquista per un territorio fortemente segnato dalla presenza dell'uomo, chi con la montagna vive e sui pascoli dell'Altopiano lavora, non può che esprimere una sana preoccupazione per la presenza di due specie potenzialmente pericolose.
Nella vicina Lessinia veronese infatti c'è già chi avverte, come Ignazio Scapin, membro del consiglio regionale di Unicarve, che sulle pagine dell'Arena, ammonisce: "Tra qualche anno i lupi arriveranno anche in pianurae allora saranno dolori, perché se i lupi fossero davvero una bella cosa, non dovrebbero danneggiare chi lavora onestamente."


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