Alba musicale a Valdagno con il duo Laquidara-Fantin
Martedi 4 Luglio 2017 alle 10:00 | 0 commenti
Si sta affermando come una delle proposte apprezzate e richeiste dal pubblico della rassegna Femminile Singolare: è il concerto all'alba che anche quest'anno rientra nel cartellone proposto dal Comune di Valdagno con l'Assessorato alla Cultura.
Il 2 luglio saranno Patrizia Laquidara e Ilaria Fantin ad aprire alle 5.00 del mattino a Castelvecchio gli 8 concerti in programma.
Patrizia Laquidara e Ilaria Fantin propongono un concerto che ripercorre e offre al pubblico alcuni dei brani più celebri ed amati della canzone d'autore italiana. Si va da Io che amo solo te di Sergio Endrigo a Giudizi Universali di Samuele Bersani, a Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco a La nostra relazione di Vasco Rossi, da E penso a te di Battisti-Mogol a Costruire di Nicolò Fabi e ancora De Gregori, Don Backy, CCCP, De Andrè, Modugno.
Le canzoni scelte, che quindi spaziano dagli Anni '50 ai giorni nostri, sono impreziosite da una formazione al femminile inedita, composta da voce, liuto e arciliuto, dove gli arrangiamenti originali rivisitano in maniera moderna e suggestiva canzoni molto note ed altre meno conosciute ma di grandi autori italiani.
Il concerto è dunque un viaggio nella canzone italiana che attraverso la musica, e soprattutto i testi, restituisce uno spaccato storico del costume italiano e dei suoi più significativi cambiamenti.
Biografia
Patrizia Laquidara
Siciliana di nascita e veneta d'adozione, Patrizia Laquidara è cantautrice ed - occasionalmente - attrice e scrittrice, esordisce nella 13ª edizione del Premio Città di Recanati (oggi Musicultura). L'accoglienza è dirompente: suoi sono i premi per la miglior interpretazione, quello per la miglior musica ed il premio della critica.
Il primo album di inediti (dal titolo Indirizzo Portoghese, nel quale spicca uno splendido duetto con Mario Venuti sul brano dal titolo Per Causa D'Amor) arriva nel 2003, e le vale l'invito al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte durante il quale si aggiudica il premio Alex Baroni per la migliore interpretazione oltre al Premio assoluto della critica Mia Martini.
Nel 2005 è chiamata ad eseguire il brano portante del film Manuale D'Amore (per la regia di Giovanni Veronesi, interpretato - tra gli altri - da Carlo Verdone, Sergio Rubini e Margherita Buy). Il risultato è la intensissima Noite Luar, a firma di Paolo Buonvino e della stessa Laquidara, che le varrà inoltre la nomination per i David di Donatello di quell'anno nella sezione Migliore canzone originale.
Il 2007 è l'anno del suo secondo disco Funambola, prodotto dall'icona della musica tropicalista e sperimentale Arto Lindsay, oltre che da Patrick Dillett. L'album la porta a suonare in tutta Europa, in Brasile, in Marocco, in Giappone e negli Stati Uniti. Funambola sarà inoltre indicato dal comitato del Premio Tenco come uno dei cinque dischi più belli della stagione.
Nel 2011 dà alle stampe Il Canto Dell'Anguana, un riuscitissimo album-indagine sulle tradizioni musicali dell'alto vicentino. L'accoglienza entusiastica della critica la porta sino a conquistare la Targa Tenco per il Miglior album dialettale.
Negli anni che seguono l'attività concertistica è praticamente ininterrotta, ma la Laquidara trova il tempo per recitare a teatro, al cinema (nei film Ritual - Una Storia Psicomagica con Alejandro Jodorowsky e Le Guerre Orrende, entrambi per la regia congiunta di Giulia Brazzale e Luca Immensi), di ideare e condurre programmi per la Radio Svizzera Italiana, di duettare su disco o dal vivo con artisti internazionali, uno tra tutti Ian Andreson, dei Jethro Tull, e di pubblicare una raccolta di poesie dal titolo Alphonsomangorey.
Ilaria Fantin
Laureata in liuto presso il Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio "A. Pedrollo" di Vicenza, ha terminato la specializzazione con il massimo dei voti al Conservatorio "E.F. dall'Abaco" di Verona. Svolge intensa attività concertistica in Italia e all'estero, interessandosi ai vari aspetti della musica antica attinenti al proprio strumento, ed eseguendo brani che vanno dal periodo medievale a quello rinascimentale e barocco,
Ha partecipanto ad importanti festival internazionale Alte Musik Feldkirchen Festival, Festival del Muziekcentrum De Bijloke di Gent, Pavia Barocca, 32° Festival de Musica Antigua di Siviglia, Festival Internazionale di Musica Vocale di Mantova, Fundacion Juan March di Madrid, Festival Invaghite Note, Festival della lingua italiana del Ministero di Bratislava, Junges Musikpodium di Dresda, Baromus Festival di Rovigno, Festival Voces di Lecco, Fora do lugar - Festival Internacional de Musicas Antigas in Portogallo, Festival Musica Cortese di Gorizia, Festival Radovljica in Slovenia.
Collabora stabilmente con compagnie teatrali, con spettacoli e readings, collezionando centinaia di uscite.
È direttore artistico per la Società del Quartetto di Vicenza del festival Musica delle Tradizioni che, in collaborazione con il Comune di Vicenza e il Teatro Comunale, da cinque edizioni porta in città importanti artisti che si dedicano alla world music.
Ha registrato per alcune etichette tra cui la spagnola Glossa e per la SonyClassic. Oltre al liuto ha suonato oud e bouzouki con il gruppo Rondeau de Fauvel. Lavora come unica musicista allo spettacolo Il Sangue con il regista Pippo Delbono e la cantante Petra Magoni, esibendosi in luoghi prestigiosi (Théâtre Des Bouffes Du Nord di Parigi, Teatro Olimpico di Vicenza, Auditorium Parco della Musica di Roma, Teatro Unical di Cosenza).
Ha anche un progetto in duo con la voce di Petra Magoni. Le due artiste hanno debuttato a Vicenza con il concerto-racconto Cosa sono le nuvole?, spettacolo che ha poi avuto diverse repliche tra cui la recente partecipazione al prestigioso festival I Suoni delle Dolomiti.
Tra i progetti principali ha il duo di musica tradizionale Quintana, con la strumentista praghese Katerina Ghannudi all'arpa tripla e voce e con Patrizia Laquidara con cui propone un concerto- omaggio alla canzone italiana di Tenco, Bindi, Don Backy, Endrigo...un viaggio attraverso i testi più belli degli ultimi sessant'anni di canzone.
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