Quotidiano | Categorie: Politica, Ambiente

Acqua Brenta, lettera aperta ai Sindaci del Bacino Brenta

Di Comunicati Stampa Martedi 25 Luglio 2017 alle 17:33 | 0 commenti

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Bollette e dividendi
Con le bollette dell'acqua sosteniamo tutti i costi dell'idrico, anche quelli per nuovi impianti e quelli necessari per contenere le conseguenze di colpevoli disastri ambientali (pfas, cromo esavalente, domani Melagon?).
Ma quest'anno siamo andati oltre. Dopo la scandalosa spartizione degli utili di Etra, rischiamo di dover pagare con le bollette anche le aiuole stradali, la manutenzione degli edifici pubblici e quant'altro, anche importante, serva ad un Comune?
La scelta di utilizzare l'utile, anziché per migliorare e potenziare un servizio essenziale, per distribuire dividendi ai Comuni soci è inaccettabile.

I Sindaci diano almeno un segnale di attenzione alla destinazione originaria di quei soldi, la tutela e la distribuzione dell'acqua, investano la parte degli utili Etra assegnata ai loro Comuni in opere che contribuiscano alla difesa della risorsa. L'acqua è un bene insostituibile, un diritto universale.

 

Discarica di Melagon (Asiago), un pericolo grave che incombe sul nostro territorio da vent'anni: una oscillazione sismica anche lieve, la naturale continua erosione carsica nel sottosuolo, il peso crescente dei materiali accumulati potrebbero provocare un crollo sul sistema delle grotte che convogliano l'acqua, mille metri sotto, alla sorgente dell'Oliero, che dà da bere a tutto l'Altopiano e a mezzo Veneto, riserva nazionale in caso di calamità.
Sono necessarie, da subito, una tomografia elettrica per determinare le tipologie dei rifiuti conferiti e una indagine geosismica che individui eventuali cavità sotto la discarica.

E a Tezze sul Brenta (ex Tricom), un disastro purtroppo già subito, il più grave inquinamento delle falde acquifere da cromo esavalente d'Europa, verificatosi dalla seconda metà degli anni settanta fino al 2003, aspetta ancora un primo stralcio di finanziamenti regionali per la bonifica.
Il cromo è ancora lì e da più di un decennio spendiamo per limitare per quanto possibile l'avvelenamento dell'acqua potabile in un territorio che va da Tezze a Fontaniva a Cittadella e per evitare che si espanda ulteriormente a sud.


I Comuni del Bacino Brenta facciano convergere i dividendi che hanno ricevuto da Etra in un fondo che finanzi la perizia su Melagon e l'avvio immediato dei lavori di bonifica a Tezze.

Su tali urgenze, come sulle molte carenze della rete idrica, ci aspettiamo responsabilità.
In ogni caso ci aspettiamo che i Sindaci diano conto ai cittadini di come investiranno le risorse assegnate ai loro Comuni, risorse che sono state così indebitamente distratte dal loro giusto uso.


Luglio 2017

Coordinamento Acqua Brenta


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