Quotidiano | Categorie: Politica, Fatti

A rischio concerto a Schio di Bello Figo, montano polemiche di Alex Cioni di PrimaNoi: musica, politica e umanità in conflitto

Di Edoardo Pepe Domenica 18 Giugno 2017 alle 22:31 | 0 commenti

Dopo il polverone scatenato su Facebook in polemica con l'evento, numerosi sarebbero stati i messaggi intimidatori verso il portavoce del comitato PrimaNoi Alex Cioni, che ci invia la nota che pubblichiamo a seguire sul concerto di Bello Figo, famoso rapper di origine ghanese, in programma il 30 giugno alla discoteca Hollywood di Schio ma che potrebbe saltare a causa delle troppe polemiche in corso come annuncia il titolare del locale, il venetista Bortolino Sartore. Senza entrare per ora nel merito della questione non è certamente bello che uno spettacolo programmato e autorizzato, oltre che voluto da tanti giovani appassionati di Hip Pop, sia lo spunto per polemiche anch'esse lecite ma che non fanno che esasperare gli animi distogliendo l'attenzione dai veri problemi, che toccano tutti, a prescindere dal colore della pelle e delle proprie ideologie.

I giovani promotori dell'evento, dice comunque Cioni,  sostengono che i testi del rapper ghanese sono ironici, siamo noi che non comprendiamo la natura goliardica delle sue canzoni: questo in sostanza il tenore delle tante email e messaggi che ho ricevuto in queste ore, al netto delle minacce di venire denunciato per aver scatenato la polemica attorno al concerto. Le minacce francamente mi lasciano indifferente, ribadisco invece che l'ironia è altra cosa. In tempi così difficili non si scherza: né su chi rischia di lasciarci la pelle in mare su qualche gommone perché illuso di trovare qui la panacea risolutrice dei suoi problemi, né sugli Italiani che nonostante le tante criticità e deficienze organizzative e le opposizioni di larga parte della popolazione, accolgono questi sedicenti profughi togliendo il pane dalla bocca dei propri figli. Nessuno contesta il diritto di divertirsi. Si contesta il cattivo gusto di fare da sponda a simili soggetti per il mero scopo di fare business. L'Italia è piena di brave band e gruppi musicali. La domanda è: quale divertimento trovate nel farvi insultare?.
Non sarà forse che la gran parte dei promotori sono stranieri o figli di immigrati di seconda generazione?. Forse sono gli stessi che pretendono di ottenere la cittadinanza italiana, senza dimostrate di rispettare, quanto meno, la nazione nella quale stanno crescendo. Ed eventi come quello in programma a Schio il 30 giugno ne è una delle tante dimostrazioni".

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