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Bretella ovest, William Beozzo (Apindustria Bassano): "non possiamo condividere un progetto già vecchio"

Di Note ufficiali Venerdi 22 Dicembre 2017 alle 14:54 | 0 commenti

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La Bretella Ovest viene bocciata da Apindustria Bassano per voce del Presidente William Beozzo, che esprime il proprio disaccordo nel metodo e nel merito. «Non possiamo condividere un progetto già vecchio - spiega il rappresentante delle imprese manifatturiere - in quanto una strada a due corsie non può di certo risolvere gli attuali problemi di traffico, e sarebbe realizzata per un importo, a nostro avviso spropositato, di 80 milioni di euro per soli 11 chilometri. Parliamo di un progetto che si inserisce anche in contesti ambientali molto delicati."

"A Tezze finirebbe in trincea - continua la nota -, passando vicino ad una delle falde più inquinate d'Italia, mentre a Bassano attraverserebbe Quartiere Prè, già sede di un inceneritore dell'Etra e coinvolta dal passaggio della Superstrada Pedemontana. Senza dimenticare il Parco delle Rogge, che dopo battaglie per la sua tutela dovrebbe fare spazio ad una strada larga 50 metri."

Insieme al merito della proposta William Beozzo, che è anche Presidente di Confimi Industria Veneto, non condivide il metodo di discussione: "Esiste un malumore diffuso da parte di altre categorie economiche e dagli amministratori dei territori coinvolti, che sono stati eletti dai propri cittadini e amministratori che sono espressione della volontà popolare. Ma di questo non si è tenuto conto, e pertanto riteniamo che non ci siano più le condizioni per rimanere al tavolo di discussione, anche per un problema di rispetto verso chi rappresenta i lavoratori e i cittadini."

Beozzo invita infine a rimettere la proposta in discussione: "Riteniamo necessario fermarsi e fare il punto generale sulla situazione della viabilità locale, guardando alle nuove opere infrastrutturali che si stanno realizzando e a quelle esistenti che si vogliono modificare: la Pedemontana, il collegamento della Statale del Santo da Castelfranco a Romano d'Ezzelino, la nuova Valsugana. Bisogna tutelare il territorio, i paesi e avere una visione d'insieme dal punto di vista viabilistico, per integrare al meglio tutte le opere pubbliche presenti e future, senza dimenticare la sostenibilità economica e ambientale, oltre che le esigenze delle comunità locali. Non possiamo continuare a valutare le singole opere senza contestualizzarle nel territorio di riferimento."

 

 

 


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